Il contributo parte dall'analisi della pronuncia della Corte di Cassazione del 31 maggio 2016, n. 11263, relativa al controllo di conformità di una lettera di vettura CMR (Convenzione CMR sul trasporto internazionale di merci su strada), nell'ambito di un'operazione di credito documentario, per offrire un'ampia riflessione sulle principali questioni relative alla lettera di credito e, in particolare, sul controllo di conformità dei documenti alle condizioni del credito, demandato alla banca mandataria. In particolare, oggetto di indagine sono i limiti dell'attività di verifica documentale della banca e il principio di indipendenza del rapporto tra ordinante e banca emittente rispetto al contratto sottostante. L'ultima parte del contributo contiene alcune riflessioni sull'approccio interpretativo adottato dalla Suprema Corte nel caso in commento e sulla teoria della “reasonable compliance”, che imporrebbe alle banche di applicare i criteri di ragionevolezza e buona fede nel controllo dei documenti presentati dal beneficiario, in modo da verificare se le discordanze eventualmente accertate siano o meno irrilevanti per l’esatta individuazione dei dati necessari ai fini della erogazione del credito documentario.
L’apertura di credito documentario e il controllo demandato alla banca mandataria circa la conformità dei documenti alle condizioni del credito: un caso relativo alla lettera di vettura CMR
Anna Montesano
2019-01-01
Abstract
Il contributo parte dall'analisi della pronuncia della Corte di Cassazione del 31 maggio 2016, n. 11263, relativa al controllo di conformità di una lettera di vettura CMR (Convenzione CMR sul trasporto internazionale di merci su strada), nell'ambito di un'operazione di credito documentario, per offrire un'ampia riflessione sulle principali questioni relative alla lettera di credito e, in particolare, sul controllo di conformità dei documenti alle condizioni del credito, demandato alla banca mandataria. In particolare, oggetto di indagine sono i limiti dell'attività di verifica documentale della banca e il principio di indipendenza del rapporto tra ordinante e banca emittente rispetto al contratto sottostante. L'ultima parte del contributo contiene alcune riflessioni sull'approccio interpretativo adottato dalla Suprema Corte nel caso in commento e sulla teoria della “reasonable compliance”, che imporrebbe alle banche di applicare i criteri di ragionevolezza e buona fede nel controllo dei documenti presentati dal beneficiario, in modo da verificare se le discordanze eventualmente accertate siano o meno irrilevanti per l’esatta individuazione dei dati necessari ai fini della erogazione del credito documentario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


