Il lavoro agile, disciplinato dalla legge n. 81/2017 ha conquistato, nell’attuale emergenza epidemiologica, il centro della scena. Per un singolare paradosso le ragioni del successo del lavoro a distanza sono dovute allo snaturamento della disciplina del lavoro agile e della sua finalità originaria: sono le ragioni tragiche dell’emergenza che hanno guidato la mano di un intervento normativo compulsivo. Il lavoro agile ha subito grandi stravolgimenti nell’attuale fase pandemica, sia sul piano della sua funzione, sia sul piano della disciplina. È oggi possibile che il datore di lavoro ricorra al lavoro agile pandemico senza il consenso del lavoratore. Si tratta di una scelta normativa che sta facendo molto discutere e che al tempo stesso finisce per rivelare la debolezza della disciplina ordinaria: il lavoro agile presuppone il naturale dispiegarsi dei poteri datoriali. Si deve infatti ritenere che i poteri del datore di lavoro possono essere limitati dall’intervento eteronomo della legge e dell’autonomia collettiva e non dal naturalmente debole potere negoziale del lavoratore.

Il lavoro agile fra emergenza e transizione

Albi
2020-01-01

Abstract

Il lavoro agile, disciplinato dalla legge n. 81/2017 ha conquistato, nell’attuale emergenza epidemiologica, il centro della scena. Per un singolare paradosso le ragioni del successo del lavoro a distanza sono dovute allo snaturamento della disciplina del lavoro agile e della sua finalità originaria: sono le ragioni tragiche dell’emergenza che hanno guidato la mano di un intervento normativo compulsivo. Il lavoro agile ha subito grandi stravolgimenti nell’attuale fase pandemica, sia sul piano della sua funzione, sia sul piano della disciplina. È oggi possibile che il datore di lavoro ricorra al lavoro agile pandemico senza il consenso del lavoratore. Si tratta di una scelta normativa che sta facendo molto discutere e che al tempo stesso finisce per rivelare la debolezza della disciplina ordinaria: il lavoro agile presuppone il naturale dispiegarsi dei poteri datoriali. Si deve infatti ritenere che i poteri del datore di lavoro possono essere limitati dall’intervento eteronomo della legge e dell’autonomia collettiva e non dal naturalmente debole potere negoziale del lavoratore.
2020
Albi, Pasqualino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1082022
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