Restare nobili perdendo la nobiltà. Il caso del Granducato di Toscana tra Sette e Ottocento

This essay analyses the effects produced by the law on the Tuscan nobility introduced in 1750 on the local dynamics of decomissioning from the noble condition. The documentation collected for the admission to the nobility rank reveals that the feared downgrading, namely the true loss of nobility, affected a small minority and did not appear significant. On the contrary, the prevailing attitude among the grand-ducal authorities was to grant exemptions and amnesties in order to allow those, who lacked adequate supports, to provide with additions, modifications or, in the worst case, resorting to the derogatory grace of the Grand Duke.

Il saggio prende in esame gli effetti della legge sulla nobiltà del granducato di Toscana introdotta nel 1750 sulle dinamiche di decadenza dalla condizione nobiliare. L’esame della documentazione prodotta in un secolo di esami di ammissione, rivela che il temuto declassamento, inteso come la vera e propria perdita della nobiltà, interessò una esigua minoranza e non appare significativo. L’atteggiamento prevalente da parte delle autorità granducali fu soprattutto di concedere deroghe e sanatorie al fine di consentire a quanti fossero privi di sufficienti giustificazioni di provvedere con integrazioni, modifiche o, nella peggiore delle ipotesi, ricorrendo alla grazia derogatoria del granduca.