Il contributo riprende il dibattito sulla soppravvivenza del corpus euripideo a Bisanzio attraverso una revisione delle prove reperite a favore della tesi della longue durée dell'opera di Euripide negli scritti del διδάσκαλος costantinopolitano Giovanni Tzetze (ca. 1110-1180). Il contributo si articola in due macrosezioni: la prima consiste in un close reading dei passi in cui Tzetze si pronuncia direttamente sulla propria familiarità con il teatro euripideo; la seconda indaga il livello di familiarità di Tzetze con il testo euripideo non top-down, cioè partendo dalle sue asserzioni teoriche e/o generali, ma bottom-up, cioè vivisezionando i riferimenti in queste inserite a specifici drammi del poeta. Ambedue le sezioni cooperano alla stessa conclusione, che Tzetze non ebbe sotto gli occhi più testi integrali di drammi euripidei di quanti disponibili oggi.
Giovanni Tzetze, il dramma satiresco ed il Fortleben di Euripide a Bisanzio: nuove letture di vecchi testimoni
Laura Carrara
Primo
2021-01-01
Abstract
Il contributo riprende il dibattito sulla soppravvivenza del corpus euripideo a Bisanzio attraverso una revisione delle prove reperite a favore della tesi della longue durée dell'opera di Euripide negli scritti del διδάσκαλος costantinopolitano Giovanni Tzetze (ca. 1110-1180). Il contributo si articola in due macrosezioni: la prima consiste in un close reading dei passi in cui Tzetze si pronuncia direttamente sulla propria familiarità con il teatro euripideo; la seconda indaga il livello di familiarità di Tzetze con il testo euripideo non top-down, cioè partendo dalle sue asserzioni teoriche e/o generali, ma bottom-up, cioè vivisezionando i riferimenti in queste inserite a specifici drammi del poeta. Ambedue le sezioni cooperano alla stessa conclusione, che Tzetze non ebbe sotto gli occhi più testi integrali di drammi euripidei di quanti disponibili oggi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.