Il patrimonio architettonico delle zone costiere italiane può innescare processi di riqualificazione capaci di produrre benefici economici e sociali, in tale ambito assumono un ruolo determinante i fari. Questi sono oggi insidiati da un processo di graduale e lento abbandono causato dalla dif- fusione dalle moderne tecnologie di geo-localizzazione, unite ai sistemi di comando e gestione a distanza che hanno reso superflua la permanenza dei faristi. Non di meno la problematica gestio- ne e manutenzione causata dal ristretto numero di addetti in rapporto al numero elevato di fari, ha avuto come conseguenza che l’Agenzia del Demanio, in sinergia con Difesa Servizi s.p.a., abbia predisposto un sistema di bandi, “Valore Paesi_Fari”, per il loro affidamento e gestione. Questo contributo è la sintesi di una ricerca, tutt’ora in corso, incentrata sullo studio dei fari costieri che, partendo da una classificazione organica e sistematica dei fari necessaria per la forte carenza e frammentarietà delle informazioni disponibili, ha l’obiettivo di sottolinearne l’importanza storica e culturale, individuando le possibili strategie di valorizzazione e le potenzialità di sviluppo, in termini di flessibilità e capacità di adattamento ad una radicale trasformazione funzionale. In que- sta sede si presentano i fari dell’Isola d’Elba per i quali è stato realizzato un quadro conoscitivo dettagliato, grazie al fattivo e prezioso contributo del Comando Marina Nord di La Spezia, che ha generosamente fornito l’imprescindibile supporto logistico e documentale. La ricerca, svi- luppata anche con l’applicazione del HBIM per la fase di conoscenza e del metodo dell’Analisi del Valore, per definire soluzioni progettuali rispondenti a requisiti e limiti economici prefissati, affronta una complessità di tematiche che, in termine di grande sintesi, interessano i rapporti tra l’ambito costiero di riferimento, l’architettura dei fari e le tecniche costruttive in relazione alle diverse culture.

ARCHITETTURE DELLA LUCE: STRATEGIE DI RECUPERO DEI FARI DELL’ISOLA D’ELBA

Santi Giovanni
;
Braccini Serena
2021-01-01

Abstract

Il patrimonio architettonico delle zone costiere italiane può innescare processi di riqualificazione capaci di produrre benefici economici e sociali, in tale ambito assumono un ruolo determinante i fari. Questi sono oggi insidiati da un processo di graduale e lento abbandono causato dalla dif- fusione dalle moderne tecnologie di geo-localizzazione, unite ai sistemi di comando e gestione a distanza che hanno reso superflua la permanenza dei faristi. Non di meno la problematica gestio- ne e manutenzione causata dal ristretto numero di addetti in rapporto al numero elevato di fari, ha avuto come conseguenza che l’Agenzia del Demanio, in sinergia con Difesa Servizi s.p.a., abbia predisposto un sistema di bandi, “Valore Paesi_Fari”, per il loro affidamento e gestione. Questo contributo è la sintesi di una ricerca, tutt’ora in corso, incentrata sullo studio dei fari costieri che, partendo da una classificazione organica e sistematica dei fari necessaria per la forte carenza e frammentarietà delle informazioni disponibili, ha l’obiettivo di sottolinearne l’importanza storica e culturale, individuando le possibili strategie di valorizzazione e le potenzialità di sviluppo, in termini di flessibilità e capacità di adattamento ad una radicale trasformazione funzionale. In que- sta sede si presentano i fari dell’Isola d’Elba per i quali è stato realizzato un quadro conoscitivo dettagliato, grazie al fattivo e prezioso contributo del Comando Marina Nord di La Spezia, che ha generosamente fornito l’imprescindibile supporto logistico e documentale. La ricerca, svi- luppata anche con l’applicazione del HBIM per la fase di conoscenza e del metodo dell’Analisi del Valore, per definire soluzioni progettuali rispondenti a requisiti e limiti economici prefissati, affronta una complessità di tematiche che, in termine di grande sintesi, interessano i rapporti tra l’ambito costiero di riferimento, l’architettura dei fari e le tecniche costruttive in relazione alle diverse culture.
2021
978-88-96386-62-0
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