Il saggio è una introduzione critica al volume che mira a riflettere sul modo in cui alcuni Stati reagirono al cambiamento dei confini geografici attraverso interventi sui confini politici, identitari, amministrativi della cittadinanza in un momento di profonda trasformazione quale furono i due ventenni a cavaliere di Otto e Novecento. Per “cittadinanza” si fa riferimento, in senso stretto, a quello status che indica l’appartenenza di un soggetto ad un paese. Con la dissoluzione di alcuni Imperi pluriterritoriali (quali la Spagna, la Russia, l’Impero austroungarico, la Turchia), l’avvio delle politiche imperiali di nazioni quali la Francia e l’Italia, e il caso della Gran Bretagna, furono introdotte nuove norme, misure di controllo, procedure e regolamenti, meccanismi di naturalizzazione e denaturalizzazione, volti a disciplinare e a controllare su basi diverse la natura dell’appartenenza. La documentazione burocratica (dei ministeri degli Esteri, degli Interni, consolari e diplomatica) testimonia una significativa alterazione rispetto alla precedente catalogazione degli individui ed evidenzia una volontà politica statuale volta a incentivare il cambiamento dello status di cittadinanza di alcuni gruppi, talvolta favorendone l’acquisizione, talaltra la migrazione o il cambio di nazionalità. La ricerca, che vuole far emergere casi di studio inediti, punta a mettere in luce una “storia delle cittadinanze in pratica”, privilegiando le prassi, le contraddizioni, i tentativi messi in atto con maggior o minor fortuna, nel tentativo di costruire alcuni modelli utili a facilitare la comparazione con altri paesi coinvolti nello stesso processo di revisione normativo-amministrativa, politica, identitaria di una propria via di accesso alla cittadinanza.
An institutional narrative about nationality and naturalisation in a time of changing boundaries
Marcella Aglietti
Primo
2021-01-01
Abstract
Il saggio è una introduzione critica al volume che mira a riflettere sul modo in cui alcuni Stati reagirono al cambiamento dei confini geografici attraverso interventi sui confini politici, identitari, amministrativi della cittadinanza in un momento di profonda trasformazione quale furono i due ventenni a cavaliere di Otto e Novecento. Per “cittadinanza” si fa riferimento, in senso stretto, a quello status che indica l’appartenenza di un soggetto ad un paese. Con la dissoluzione di alcuni Imperi pluriterritoriali (quali la Spagna, la Russia, l’Impero austroungarico, la Turchia), l’avvio delle politiche imperiali di nazioni quali la Francia e l’Italia, e il caso della Gran Bretagna, furono introdotte nuove norme, misure di controllo, procedure e regolamenti, meccanismi di naturalizzazione e denaturalizzazione, volti a disciplinare e a controllare su basi diverse la natura dell’appartenenza. La documentazione burocratica (dei ministeri degli Esteri, degli Interni, consolari e diplomatica) testimonia una significativa alterazione rispetto alla precedente catalogazione degli individui ed evidenzia una volontà politica statuale volta a incentivare il cambiamento dello status di cittadinanza di alcuni gruppi, talvolta favorendone l’acquisizione, talaltra la migrazione o il cambio di nazionalità. La ricerca, che vuole far emergere casi di studio inediti, punta a mettere in luce una “storia delle cittadinanze in pratica”, privilegiando le prassi, le contraddizioni, i tentativi messi in atto con maggior o minor fortuna, nel tentativo di costruire alcuni modelli utili a facilitare la comparazione con altri paesi coinvolti nello stesso processo di revisione normativo-amministrativa, politica, identitaria di una propria via di accesso alla cittadinanza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.