Questo articolo presenta un’analisi del "De maiestate" di Giuniano Maio (1492), un importante trattato de principe in volgare composto a Napoli nell’ambito del fiorente sviluppo della trattatistica politica durante il regno aragonese. Lo studio dell’opera è stato condotto a partire da un nuovo esame del manoscritto parigino del trattato (Parigi, Bibliothèque nationale de France, ms. Italien, 1711): esame che ha esplorato il rapporto tra il testo e le miniature che lo accompagnano nel prezioso codice, mostrando il ruolo svolto da questa duplice rappresentazione nell’elaborazione delle prospettive politiche dell’opera. Questa indagine interdisciplinare ha rilevato come, in questa articolata operazione culturale, la teorizzazione politica formulata da Maio venga veicolata tramite i canali complementari della letteratura e dell’iconografia. In questo fertile rapporto tra testo e immagine, in cui le due componenti si completano e si arricchiscono reciprocamente, occupa una posizione di primo piano la rievocazione della realtà storica del regno di Napoli, e in particolare delle vicende ancora scottanti della Congiura dei baroni. Dunque, i temi della "seditio" e del conflitto politico interno assumono un ruolo fondamentale, andando a costituire alcuni dei cardini della definizione dell’ideologia politica dello stato monarchico.
Teoria politica e realtà storica nel "De maiestate" di Giuniano Maio, tra letteratura e arte figurativa
Marta Celati
2018-01-01
Abstract
Questo articolo presenta un’analisi del "De maiestate" di Giuniano Maio (1492), un importante trattato de principe in volgare composto a Napoli nell’ambito del fiorente sviluppo della trattatistica politica durante il regno aragonese. Lo studio dell’opera è stato condotto a partire da un nuovo esame del manoscritto parigino del trattato (Parigi, Bibliothèque nationale de France, ms. Italien, 1711): esame che ha esplorato il rapporto tra il testo e le miniature che lo accompagnano nel prezioso codice, mostrando il ruolo svolto da questa duplice rappresentazione nell’elaborazione delle prospettive politiche dell’opera. Questa indagine interdisciplinare ha rilevato come, in questa articolata operazione culturale, la teorizzazione politica formulata da Maio venga veicolata tramite i canali complementari della letteratura e dell’iconografia. In questo fertile rapporto tra testo e immagine, in cui le due componenti si completano e si arricchiscono reciprocamente, occupa una posizione di primo piano la rievocazione della realtà storica del regno di Napoli, e in particolare delle vicende ancora scottanti della Congiura dei baroni. Dunque, i temi della "seditio" e del conflitto politico interno assumono un ruolo fondamentale, andando a costituire alcuni dei cardini della definizione dell’ideologia politica dello stato monarchico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.