Il lavoro si inserisce in un commentario alla disciplina sul trattamento dei dati personali. L’art. 14 - ascritto a quello che si è soliti definire il “nocciolo duro” della tutela delle persone in materia di trattamento dei dati - investe uno degli aspetti più problematici delle nuove tecnologie: la possibilità che decisioni destinate a produrre effetti nei confronti di un soggetto siano formulate assumendo come unica base il risultato di trattamenti automatizzati dei suoi dati finalizzati alla definizione di un suo singolo profilo o della sua personalità complessivamente intesa. L’attitudine “classificatoria” (insita nell’operazione di catalogazione di alcune caratteristiche astrattamente considerate) si coniuga, nell’elaborazione di un profilo o nella ricostruzione complessiva di una personalità, ad un’attitudine “indagatoria” (relativamente al reperimento e all’elaborazione di dati personali). Infatti, una volta individuato un profilo o una personalità-tipo, essi, operando come standards di riferimento, consentono classificazioni che vanno da quella più elementare (inclusione/esclusione), ad altre via via più sofisticate, che permettono di definire anche una graduatoria nell’avvicinamento allo standard. L’operazione di comparazione con il modello presuppone la creazione di altrettanti profili individuali, per la realizzazione dei quali occorre procedere alla raccolta di informazioni tramite indagini che possono essere svolte con la collaborazione più o meno consapevole del soggetto “indagato”. L’elaborazione di profili e la ricostruzione di personalità, se effettuate con mezzi automatizzati, lasciano intravedere motivi di preoccupazione che vanno al di là della dimensione individuale della tutela della riservatezza e della identità personale, stante la concreta possibilità di “schedature di massa”, in grado di condizionare e minare lo svolgimento stesso della vita democratica. Nel commento alla disciplina vengono prese in considerazione le varie problematiche e verificata la efficacia dell’intervento del legislatore.

Commento all’art. 14 del D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (Codice della privacy) – in La protezione dei dati personali. Commentario al D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 diretto da C.M. Bianca e F.D. Busnelli, Padova, Cedam, 2007, tomo I, 333-361

PELLECCHIA, ENZA
2007-01-01

Abstract

Il lavoro si inserisce in un commentario alla disciplina sul trattamento dei dati personali. L’art. 14 - ascritto a quello che si è soliti definire il “nocciolo duro” della tutela delle persone in materia di trattamento dei dati - investe uno degli aspetti più problematici delle nuove tecnologie: la possibilità che decisioni destinate a produrre effetti nei confronti di un soggetto siano formulate assumendo come unica base il risultato di trattamenti automatizzati dei suoi dati finalizzati alla definizione di un suo singolo profilo o della sua personalità complessivamente intesa. L’attitudine “classificatoria” (insita nell’operazione di catalogazione di alcune caratteristiche astrattamente considerate) si coniuga, nell’elaborazione di un profilo o nella ricostruzione complessiva di una personalità, ad un’attitudine “indagatoria” (relativamente al reperimento e all’elaborazione di dati personali). Infatti, una volta individuato un profilo o una personalità-tipo, essi, operando come standards di riferimento, consentono classificazioni che vanno da quella più elementare (inclusione/esclusione), ad altre via via più sofisticate, che permettono di definire anche una graduatoria nell’avvicinamento allo standard. L’operazione di comparazione con il modello presuppone la creazione di altrettanti profili individuali, per la realizzazione dei quali occorre procedere alla raccolta di informazioni tramite indagini che possono essere svolte con la collaborazione più o meno consapevole del soggetto “indagato”. L’elaborazione di profili e la ricostruzione di personalità, se effettuate con mezzi automatizzati, lasciano intravedere motivi di preoccupazione che vanno al di là della dimensione individuale della tutela della riservatezza e della identità personale, stante la concreta possibilità di “schedature di massa”, in grado di condizionare e minare lo svolgimento stesso della vita democratica. Nel commento alla disciplina vengono prese in considerazione le varie problematiche e verificata la efficacia dell’intervento del legislatore.
2007
Pellecchia, Enza
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