Analizzando un caso davvero peculiare di trattamento medico arbitrario coattivo, reso possibile dagli sviluppi delle biotecnologie, dunque neppure immaginabile sino ad alcuni decenni fa – una costrizione a subire, previa anestesia, una sottrazione di ovociti da destinare a pratiche di fecondazione artificiale – ci si interroga sull’opportunita` di qualificarlo come rapina (come ritenuto dalla Cassazione nella sentenza in esame), oppure come violenza privata (come ritenuto dal Tribunale del Riesame e, poi, dalla Cassazione nel procedimento cautelare), o, addirittura, come violenza sessuale (come ipotizzato assai problematicamente dall’autore, alla stregua di un’interpretazione evolutiva tesa a valorizzare il disvalore ‘‘personalistico’’ della fattispecie); o se, invece, non si debba riscontrare criticamente una lacuna di adeguata tutela penale, invocando un intervento del legislatore
La sottrazione violenta di ovociti e le torsioni del ‘‘tipo criminoso’’
A. Vallini
2021-01-01
Abstract
Analizzando un caso davvero peculiare di trattamento medico arbitrario coattivo, reso possibile dagli sviluppi delle biotecnologie, dunque neppure immaginabile sino ad alcuni decenni fa – una costrizione a subire, previa anestesia, una sottrazione di ovociti da destinare a pratiche di fecondazione artificiale – ci si interroga sull’opportunita` di qualificarlo come rapina (come ritenuto dalla Cassazione nella sentenza in esame), oppure come violenza privata (come ritenuto dal Tribunale del Riesame e, poi, dalla Cassazione nel procedimento cautelare), o, addirittura, come violenza sessuale (come ipotizzato assai problematicamente dall’autore, alla stregua di un’interpretazione evolutiva tesa a valorizzare il disvalore ‘‘personalistico’’ della fattispecie); o se, invece, non si debba riscontrare criticamente una lacuna di adeguata tutela penale, invocando un intervento del legislatoreI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.