Nella presente Investigación conjunta partiamo dalla seguente domanda: fino a che punto è conforme all'ordinamento giuridico, che una persona possa disporre liberamente del proprio corpo al fine di modificarne l'architettura? Interessante è osservare come i giuristi romani abbiano affrontato il problema dei risvolti giuridici dell'uomo libero che decida volontariamente di recidere una parte del proprio organo sessuale. Per indicarlo incontriamo la terminologia di "castrato", anche se, quasi sempre, si preferisce il termine più generico di "spadone", la cui traduzione letterale nelle lingue correnti appare difficile.
Los actos de disposición del propio cuerpo en el derecho romano: lugares comunes y datos de las fuentes
cassarino
2021-01-01
Abstract
Nella presente Investigación conjunta partiamo dalla seguente domanda: fino a che punto è conforme all'ordinamento giuridico, che una persona possa disporre liberamente del proprio corpo al fine di modificarne l'architettura? Interessante è osservare come i giuristi romani abbiano affrontato il problema dei risvolti giuridici dell'uomo libero che decida volontariamente di recidere una parte del proprio organo sessuale. Per indicarlo incontriamo la terminologia di "castrato", anche se, quasi sempre, si preferisce il termine più generico di "spadone", la cui traduzione letterale nelle lingue correnti appare difficile.File | Dimensione | Formato | |
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