La scansione narrativa di Plin. ep. 3.9 pare ricalcare non solo l’ordine con cui le varie imputazioni di "repetundae" vennero cronologicamente affrontate in sede di "cognitio senatus" dagli "advocati" dei Betici nell’arco delle tre udienze dedicate alla trattazione del processo ai "socii ministrique" del proconsole C. Cecilio Classico, ma anche il reale ordine espositivo con il quale venne costruita l’architettura argomentativa della ‘peroratio’ finale. Questa epistola pliniana offre, infatti, la possibilità di apprezzare non solo una concreta applicazione – in chiave accusatoria – del cd. «ordine nestoriano», ma rappresenta anche un tangibile esempio dell’adattamento all’effettivo corso del processo della ‘dispositio’ originariamente avuta di mira dagli "advocati".
‘Dispositio in re praesente constituta’: «ordine nestorico» e strategia argomentativa nelle arringhe di accusa alla luce di Plin. ep. 3.9.19-21
procchi
2020-01-01
Abstract
La scansione narrativa di Plin. ep. 3.9 pare ricalcare non solo l’ordine con cui le varie imputazioni di "repetundae" vennero cronologicamente affrontate in sede di "cognitio senatus" dagli "advocati" dei Betici nell’arco delle tre udienze dedicate alla trattazione del processo ai "socii ministrique" del proconsole C. Cecilio Classico, ma anche il reale ordine espositivo con il quale venne costruita l’architettura argomentativa della ‘peroratio’ finale. Questa epistola pliniana offre, infatti, la possibilità di apprezzare non solo una concreta applicazione – in chiave accusatoria – del cd. «ordine nestoriano», ma rappresenta anche un tangibile esempio dell’adattamento all’effettivo corso del processo della ‘dispositio’ originariamente avuta di mira dagli "advocati".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.