Lo sport e il principio della parità delle armi, tra politiche antidoping e diritto della concorrenza

L’articolo si propone di analizzare le modalità di compatibilità tra l’ordinamento sportivo e il diritto dell’Unione europea con specifico riferimento ai rapporti tra politiche antidoping e diritto della concorrenza. Ripercorrendo la giurisprudenza e la dottrina sulla giuridicità dell’ordinamento sportivo come sistema autonomo e separato, viene messa in evidenza la progressiva valorizzazione delle sue forme di comunicazione con l’ordinamento statale e quello dell’Unione, con riguardo sia al diritto sostanziale che al diritto processuale. In questo contesto generale, assumono specifica rilevanza le politiche antidoping come strumento per garantire la concorrenzialità delle attività sportive nel più ampio ambito dell’ordinamento dell’Unione europea. Nella misura in cui presentino caratteristiche economiche, infatti, anche le attività sportive devono essere sottoposte ai principi e alla disciplina europea in materia di concorrenza (Meca Medina, C-519/04 P)