Le figure mostruose dell'Inferno dantesco sono quasi sempre il risultato di un'opera di assemblaggio, che riunisce in forma inedita, e per ci mostruosa, elementi disparati (magari di per s non-mostruosi) che appartengono a specie diverse. Tale fenomeno di composizione e ibridazione definibile, in termini isidoriani, eteromorfia non soltanto riguarda i principali demoni, ma cresce e trova nuove forme in maniera direttamente proporzionale alla profondità della voragine infernale.
Ancora sull’eteromorfia nell’Inferno dantesco: Gerione e la manticora
Leonardo CanovaPrimo
2021-01-01
Abstract
Le figure mostruose dell'Inferno dantesco sono quasi sempre il risultato di un'opera di assemblaggio, che riunisce in forma inedita, e per ci mostruosa, elementi disparati (magari di per s non-mostruosi) che appartengono a specie diverse. Tale fenomeno di composizione e ibridazione definibile, in termini isidoriani, eteromorfia non soltanto riguarda i principali demoni, ma cresce e trova nuove forme in maniera direttamente proporzionale alla profondità della voragine infernale.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.