Nell’opera di Benjamin Constant (1767-1830), gli scritti relativi alla storia occupano un posto secondario, ma tutt’altro che irrilevante. La storia fu per lui un terreno di ricerca e di riflessione permanente. Nel vivace panorama degli studi recenti, la storia è parsa infatti un elemento ineludibile e, allo stesso tempo, di problematica collocazione nell’orizzonte di pensiero di Constant. La storia come serbatoio di esempi, come illusione della perfettibilità, come modalità di meditazione sulla politica, sono tutti aspetti effettivamente presenti negli scritti di Constant relativi alla storia, ma che forse non bastano, se presi isolatamente, a restituirne il significato complessivo. Occorre dunque considerare tali scritti nell'insieme e nelle loro relazioni, in modo tale che possano illuminarsi a vicenda.
Introduzione
GIOVANNI PAOLETTI
2013-01-01
Abstract
Nell’opera di Benjamin Constant (1767-1830), gli scritti relativi alla storia occupano un posto secondario, ma tutt’altro che irrilevante. La storia fu per lui un terreno di ricerca e di riflessione permanente. Nel vivace panorama degli studi recenti, la storia è parsa infatti un elemento ineludibile e, allo stesso tempo, di problematica collocazione nell’orizzonte di pensiero di Constant. La storia come serbatoio di esempi, come illusione della perfettibilità, come modalità di meditazione sulla politica, sono tutti aspetti effettivamente presenti negli scritti di Constant relativi alla storia, ma che forse non bastano, se presi isolatamente, a restituirne il significato complessivo. Occorre dunque considerare tali scritti nell'insieme e nelle loro relazioni, in modo tale che possano illuminarsi a vicenda.File | Dimensione | Formato | |
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