Nell’articolo sono presentati e discussi i risultati della prima campagna di scavo realizzata nel giardino della chiesa di S. Sisto, nel centro storico di Pisa, nel corso del 2020. La ricerca nasce come attività legata al Progetto di eccellenza “I tempi delle strutture. Resilienze, accelerazioni e percezioni del cambiamento (nello spazio euro-mediterraneo)” del Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere dell’Università di Pisa, che, per la linea medievale-archeologica, prevede lo studio delle aree del potere pubblico del territorio toscano (curtes regie, curtes marchionis, domus communis ed episcopia) tra VII e XII secolo. Lo spazio oggi occupato dal giardino era posto in Età medievale tra la chiesa di S. Sisto, fondata nel 1087 dai “gloriosi pisani” che avevano partecipato alla spedizione contro i saraceni Al Mahdiya, presso Tunisi, e quella di S. Pietro, che nel 1027 viene ricordata come posta in “corte Vecchia”. Quest’ultima è stata tradizionalmente identificata dagli studiosi con la sede del potere pubblico in uso tra l’Età longobarda e l’inizio dell’XI secolo. Sarebbe stata poi abbandonata, divenendo appunto “vecchia”, con la scomparsa dei conti, poco dopo il 1000, per poi tornare ad avere una funzione pubblica con la fondazione di S. Sisto, destinata a divenire una sorta di Staatskirche per il popolo pisano nel corso del XII secolo, quando lo spazio adiacente all’edificio ospitò una fiera annuale e un embolo, una struttura porticata su cui si affacciavano delle botteghe. Lo scavo ha consentito di raggiungere le stratigrafie di XII secolo periodo al quale si data la realizzazione di un muro, parallelo alla chiesa di S. Sisto, che verosimilmente doveva costituire il perimetrale meridionale di un braccio del chiostro attestato alla fine del XIII secolo, pavimentato con le lastre di copertura di grandi tombe in muratura. L’edificio viene distrutto all’inizio del XV secolo, verosimilmente in coincidenza con la conquista fiorentina della città. I materiali rinvenuti mostrano comunque una lunga e ininterrotta frequentazione dell’area dalla seconda metà del VII secolo a.C. fino ad oggi. In particolare, l’ipotetica presenza al di sotto delle stratigrafie di XII secolo di strutture riferibili alla corte vecchia citata nel 1027 sembra suggerita dai reperti residui: sigillata africana e anfore di VI-VII secolo, vetrina pesante di IX secolo, oltre ad un architrave in marmo decorato con motivi che si datano sempre al IX secolo.

S. Sisto Project 2020. Archeologia dei centri del potere pubblico a Pisa

Federico Cantini
;
Riccardo Belcari;Monica Bini;Antonio Fornaciari;Stefano Genovesi;Adriano Ribolini;Agnese Sagliuoccolo;Claudia Sciuto;Emanuele Taccola;Chiara Tarantino
2021-01-01

Abstract

Nell’articolo sono presentati e discussi i risultati della prima campagna di scavo realizzata nel giardino della chiesa di S. Sisto, nel centro storico di Pisa, nel corso del 2020. La ricerca nasce come attività legata al Progetto di eccellenza “I tempi delle strutture. Resilienze, accelerazioni e percezioni del cambiamento (nello spazio euro-mediterraneo)” del Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere dell’Università di Pisa, che, per la linea medievale-archeologica, prevede lo studio delle aree del potere pubblico del territorio toscano (curtes regie, curtes marchionis, domus communis ed episcopia) tra VII e XII secolo. Lo spazio oggi occupato dal giardino era posto in Età medievale tra la chiesa di S. Sisto, fondata nel 1087 dai “gloriosi pisani” che avevano partecipato alla spedizione contro i saraceni Al Mahdiya, presso Tunisi, e quella di S. Pietro, che nel 1027 viene ricordata come posta in “corte Vecchia”. Quest’ultima è stata tradizionalmente identificata dagli studiosi con la sede del potere pubblico in uso tra l’Età longobarda e l’inizio dell’XI secolo. Sarebbe stata poi abbandonata, divenendo appunto “vecchia”, con la scomparsa dei conti, poco dopo il 1000, per poi tornare ad avere una funzione pubblica con la fondazione di S. Sisto, destinata a divenire una sorta di Staatskirche per il popolo pisano nel corso del XII secolo, quando lo spazio adiacente all’edificio ospitò una fiera annuale e un embolo, una struttura porticata su cui si affacciavano delle botteghe. Lo scavo ha consentito di raggiungere le stratigrafie di XII secolo periodo al quale si data la realizzazione di un muro, parallelo alla chiesa di S. Sisto, che verosimilmente doveva costituire il perimetrale meridionale di un braccio del chiostro attestato alla fine del XIII secolo, pavimentato con le lastre di copertura di grandi tombe in muratura. L’edificio viene distrutto all’inizio del XV secolo, verosimilmente in coincidenza con la conquista fiorentina della città. I materiali rinvenuti mostrano comunque una lunga e ininterrotta frequentazione dell’area dalla seconda metà del VII secolo a.C. fino ad oggi. In particolare, l’ipotetica presenza al di sotto delle stratigrafie di XII secolo di strutture riferibili alla corte vecchia citata nel 1027 sembra suggerita dai reperti residui: sigillata africana e anfore di VI-VII secolo, vetrina pesante di IX secolo, oltre ad un architrave in marmo decorato con motivi che si datano sempre al IX secolo.
2021
Cantini, Federico; Beconcini, Diletta; Belcari, Riccardo; Benedetti, Federico; Bini, Monica; Cotza, Alberto; Fornaciari, Antonio; Genovesi, Stefano; Marani, Flavia; Martinez, Gianluca; Raneri, Simona; Ribolini, Adriano; Sagliuoccolo, Agnese; Sciuto, Claudia; Sorrentino, Germana; Strufaldi, Irene; Taccola, Emanuele; Tumbiolo, Giuseppe; Tarantino, Chiara
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1130890
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