Nel corso del 2009 è stato realizzato, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e di Massa Carrara, un saggio di scavo nell’area sud di Piazza San Giusto a Lucca, che si colloca laddove a partire dall’età longobarda era posta la corte regia della città. L’indagine era stata richiesta a seguito del ritrovamento di un muro di dimensioni considerevoli, interpretato come “muro della zecca”medievale, avvenuto l’anno precedente durante i lavori per la posa di una conduttura del gas. Grazie a una convenzione stipulata tra il Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa e la Soprintendenza di Lucca e di Massa Carrara, finalizzata allo studio delle aree del potere pubblico della città, abbiamo potuto studiare nel dettaglio la documentazione e i reperti ceramici dello scavo del 2009, che presentiamo nel nostro saggio. Nella prima parte dell’articolo è illustrata la sequenza stratigrafica ricostruita a partire dalla relazione di scavo e dalle schede UUSS. In particolare, si succedono una struttura muraria con a fianco alcune sepolture e un pozzo, di età alto medievale (VI-VII secolo), e, tra XI e metà XII secolo, una serie di forni da metallo e un butto che ha restituito diversi piccoli crogioli; a metà XII secolo l’area è occupata da un edificio di grandi dimensioni, dotato di una grande vasca e con associati resti di nuove attività metallurgiche che comprendono anche la lavorazione del bronzo, collocate sotto una tettoia esterna; queste attività continuano nel XIII secolo, per poi concludersi tra XIV e XV secolo, quando crolla la tettoia; infine, all’inizio del XVIsecolo l’area è livellata e alla fine del secolo sarà destinata a piazza. Segue la descrizione e discussione dei reperti ceramici, dei quali si fornisce uno studio tipologico e quantitativo, un catalogo dei frammenti diagnostici, corredato da tavole, e la ricostruzione dei corredi ceramici in uso in questa parte della città tra XI e XVI secolo. Tra i manufatti rinvenuti, particolare attenzione è  stata posta ai crogioli provenienti da un butto di XI secolo: questi manufatti, grazie alle analisi archeometriche svolte dal CNR di Pisa, si sono rivelati funzionali alla fusione dell’argento e quindi verosimilmente collegati alla zecca urbana. Nelle conclusioni i dati emersi sono discussi alla luce di quanto noto sull’area della corte regia lucchese e sulla sua zecca.

Nuovi dati sull’area della corte regia di Lucca e sulla zecca urbana: una rilettura della sequenza stratigrafica e dei reperti dello scavo di Piazza San Giusto

Federico Cantini
Membro del Collaboration Group
;
2021-01-01

Abstract

Nel corso del 2009 è stato realizzato, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e di Massa Carrara, un saggio di scavo nell’area sud di Piazza San Giusto a Lucca, che si colloca laddove a partire dall’età longobarda era posta la corte regia della città. L’indagine era stata richiesta a seguito del ritrovamento di un muro di dimensioni considerevoli, interpretato come “muro della zecca”medievale, avvenuto l’anno precedente durante i lavori per la posa di una conduttura del gas. Grazie a una convenzione stipulata tra il Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa e la Soprintendenza di Lucca e di Massa Carrara, finalizzata allo studio delle aree del potere pubblico della città, abbiamo potuto studiare nel dettaglio la documentazione e i reperti ceramici dello scavo del 2009, che presentiamo nel nostro saggio. Nella prima parte dell’articolo è illustrata la sequenza stratigrafica ricostruita a partire dalla relazione di scavo e dalle schede UUSS. In particolare, si succedono una struttura muraria con a fianco alcune sepolture e un pozzo, di età alto medievale (VI-VII secolo), e, tra XI e metà XII secolo, una serie di forni da metallo e un butto che ha restituito diversi piccoli crogioli; a metà XII secolo l’area è occupata da un edificio di grandi dimensioni, dotato di una grande vasca e con associati resti di nuove attività metallurgiche che comprendono anche la lavorazione del bronzo, collocate sotto una tettoia esterna; queste attività continuano nel XIII secolo, per poi concludersi tra XIV e XV secolo, quando crolla la tettoia; infine, all’inizio del XVIsecolo l’area è livellata e alla fine del secolo sarà destinata a piazza. Segue la descrizione e discussione dei reperti ceramici, dei quali si fornisce uno studio tipologico e quantitativo, un catalogo dei frammenti diagnostici, corredato da tavole, e la ricostruzione dei corredi ceramici in uso in questa parte della città tra XI e XVI secolo. Tra i manufatti rinvenuti, particolare attenzione è  stata posta ai crogioli provenienti da un butto di XI secolo: questi manufatti, grazie alle analisi archeometriche svolte dal CNR di Pisa, si sono rivelati funzionali alla fusione dell’argento e quindi verosimilmente collegati alla zecca urbana. Nelle conclusioni i dati emersi sono discussi alla luce di quanto noto sull’area della corte regia lucchese e sulla sua zecca.
2021
Cantini, Federico; Cortina, Camilla; Abela, Elisabetta; Raneri, Simona
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1130892
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