Il contributo presenta un’analisi degli immaginari sul terrorismo prodotti dalla fiction letteraria occidentale attorno a, e a partire da, l’attentato alle Torri Gemelle dell’undici settembre 2001, quali possibili contro-narrazioni capaci di introdurre frames alternativi intenzionalmente orientati a sfidare la rappresentazione dominante. La base empirica è costituita da quei romanzi che manifestano tale intenzione raccogliendo la sfida inizialmente tematizzata da Don DeLillo come necessità di trovare le parole per dare “significato a tutto quel vuoto che urla” (DeLillo 2001, p.17) e, successivamente, di trovare parole altre capaci di decostruire l’unitarietà e unilateralità della rappresentazione offerta/imposta dai media. L’analisi si è quindi concentrata esclusivamente sulla fiction letteraria anglo-americana, di origine o per formazione, intendendo così circoscrivere il campo di osservazione allo stesso milieu culturale che ha dato origine al pensiero unico della narrazione del terrore e che, come vedremo, rappresenta una parte fondamentale di quella stessa narrazione. In ragione di questa relazione primigenia, che lega la costruzione di significati prodotti dalla fiction letteraria alla narrazione dominante, l’analisi proposta utilizza gli elementi connotanti la “rappresentazione” dell’evento imposta dalla media logic e dai suoi entertaining formats, analizzati nella prima parte del contributo, come nuclei di significato per l’analisi dei testi. La logica di interconnessione tra format e contenuti è stata operativizzata in sede di analisi attraverso la declinazione del modello “a due facce” per l’analisi dei frame nel quale format analysis e content analysis vanno a comporsi in un quadro interpretativo unitario. Un framework nel quale la pluralità di punti di vista e di modalità narrative utilizzate per esplorare possibilità “altre” di relazionarsi con l’evento vengono ad essere parte (una parte imprescindibile) del processo di disvelamento del meccanismo di mistificazione opera-to dalla narrazione dominante. Recuperando la genia originaria della novel, infatti, le opere analizzate si propongono di modificare il modo con cui attribuiamo senso alla realtà, facendo fare al lettore esperienza diretta, spesso in soggettiva, di un’alterità che cessa di essere al di là e al di fuori, per diventare improvvisamente prossima e abitabile.

Sulle tracce di contro-narrazioni del terrorismo: il caso della fiction letteraria occidentale post 9/11

Silvia Cervia
2022-01-01

Abstract

Il contributo presenta un’analisi degli immaginari sul terrorismo prodotti dalla fiction letteraria occidentale attorno a, e a partire da, l’attentato alle Torri Gemelle dell’undici settembre 2001, quali possibili contro-narrazioni capaci di introdurre frames alternativi intenzionalmente orientati a sfidare la rappresentazione dominante. La base empirica è costituita da quei romanzi che manifestano tale intenzione raccogliendo la sfida inizialmente tematizzata da Don DeLillo come necessità di trovare le parole per dare “significato a tutto quel vuoto che urla” (DeLillo 2001, p.17) e, successivamente, di trovare parole altre capaci di decostruire l’unitarietà e unilateralità della rappresentazione offerta/imposta dai media. L’analisi si è quindi concentrata esclusivamente sulla fiction letteraria anglo-americana, di origine o per formazione, intendendo così circoscrivere il campo di osservazione allo stesso milieu culturale che ha dato origine al pensiero unico della narrazione del terrore e che, come vedremo, rappresenta una parte fondamentale di quella stessa narrazione. In ragione di questa relazione primigenia, che lega la costruzione di significati prodotti dalla fiction letteraria alla narrazione dominante, l’analisi proposta utilizza gli elementi connotanti la “rappresentazione” dell’evento imposta dalla media logic e dai suoi entertaining formats, analizzati nella prima parte del contributo, come nuclei di significato per l’analisi dei testi. La logica di interconnessione tra format e contenuti è stata operativizzata in sede di analisi attraverso la declinazione del modello “a due facce” per l’analisi dei frame nel quale format analysis e content analysis vanno a comporsi in un quadro interpretativo unitario. Un framework nel quale la pluralità di punti di vista e di modalità narrative utilizzate per esplorare possibilità “altre” di relazionarsi con l’evento vengono ad essere parte (una parte imprescindibile) del processo di disvelamento del meccanismo di mistificazione opera-to dalla narrazione dominante. Recuperando la genia originaria della novel, infatti, le opere analizzate si propongono di modificare il modo con cui attribuiamo senso alla realtà, facendo fare al lettore esperienza diretta, spesso in soggettiva, di un’alterità che cessa di essere al di là e al di fuori, per diventare improvvisamente prossima e abitabile.
2022
Cervia, Silvia
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