La transizione ecologica impone la necessità di rinvenire nuovi modelli flessibili, atti a ravvicinare le forme tipiche dell’intervento statale alle più recenti manifestazioni di innovazione sociale. È in questa prospettiva che si giustifica il presente lavoro, che ha per oggetto l’analisi dei rapporti tra Società e Comunità a partire dalle c.d. “Comunità energetiche locali” recentemente introdotte nel nostro ordinamento su recepimento di due direttive europee. Nell’investigare il ruolo nell’economia esercitato da queste Comunità, il vero interrogativo che pertanto si pone è se il rapporto che le lega alle tradizionali forme di intervento pubblico possa effettivamente originare un’innovativa «creazione collettiva di valore pubblico», costituente una sorta di «accoppiamento strutturale», o se invece esso rischi di celare una dicotomica ed insanabile contrapposizione tra Comunità – intesa come organismo vivente, connotato da relazioni tra individui fondate su vincoli di spontanea reciprocità e un baricentro identitario, dovuto ad esempio ai rapporti di vicinato – e Società, percepita quale aggregato e prodotto meccanico che si basa su rapporti di scambio contrattuale spinti unicamente da dinamiche di convenienza. In questo contesto, lo stesso art. 43 Cost. sembra poter finalmente ricevere una nuova, effettiva valorizzazione.
Pubblico, privato e collettivo: la transizione ecologica tra società e comunità
tamara favaro
2021-01-01
Abstract
La transizione ecologica impone la necessità di rinvenire nuovi modelli flessibili, atti a ravvicinare le forme tipiche dell’intervento statale alle più recenti manifestazioni di innovazione sociale. È in questa prospettiva che si giustifica il presente lavoro, che ha per oggetto l’analisi dei rapporti tra Società e Comunità a partire dalle c.d. “Comunità energetiche locali” recentemente introdotte nel nostro ordinamento su recepimento di due direttive europee. Nell’investigare il ruolo nell’economia esercitato da queste Comunità, il vero interrogativo che pertanto si pone è se il rapporto che le lega alle tradizionali forme di intervento pubblico possa effettivamente originare un’innovativa «creazione collettiva di valore pubblico», costituente una sorta di «accoppiamento strutturale», o se invece esso rischi di celare una dicotomica ed insanabile contrapposizione tra Comunità – intesa come organismo vivente, connotato da relazioni tra individui fondate su vincoli di spontanea reciprocità e un baricentro identitario, dovuto ad esempio ai rapporti di vicinato – e Società, percepita quale aggregato e prodotto meccanico che si basa su rapporti di scambio contrattuale spinti unicamente da dinamiche di convenienza. In questo contesto, lo stesso art. 43 Cost. sembra poter finalmente ricevere una nuova, effettiva valorizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.