La finalità del presente studio è stata quella di rilevare, monitorare e promuovere il “benessere resiliente”, soggettivo e intersoggettivo, nei gruppi di lavoro di 16 servizi educativi e scolastici, coinvolgendo 190 educatori e insegnanti. La metodologia utilizzata è stata quella della Ricerca-Azione, con la partecipazione diretta dei soggetti a tutte le fasi della ricerca. Sulla base di autorevoli modelli teorici, è stato costruito un questionario di indagine per rilevare la percezione di resilienza e di benessere, riferita sia al Sé professionale che al proprio gruppo di lavoro. L’analisi globale dei risultati evidenzia un’attribuzione tendenzialmente alta ai valori assegnati alle caratteristiche di personalità resiliente, alla condizione di benessere nel proprio contesto professionale e ai comportamenti resilienti maggiormente agiti - e idealmente ritenuti più efficaci - in risposta a una situazione critica. Da potenziare tuttavia il fattore “umorismo”, quale dispositivo pedagogico “distensivo” dei legami relazionali. Benessere e resilienza si costituiscono così come categorie pedagogiche paradigmatiche, di natura auto-eco-organizzativa, il cui valore formativo si colloca nella loro natura dinamica di ricerca di nuovi equilibri rigenerativi - caratterizzati da rotture, trasformazioni e rinnovamenti - costantemente da ristrutturare.
Il benessere resiliente: un “binomio fantastico” per i gruppi di lavoro dei servizi educativi e scolastici
Elena Falaschi
2022-01-01
Abstract
La finalità del presente studio è stata quella di rilevare, monitorare e promuovere il “benessere resiliente”, soggettivo e intersoggettivo, nei gruppi di lavoro di 16 servizi educativi e scolastici, coinvolgendo 190 educatori e insegnanti. La metodologia utilizzata è stata quella della Ricerca-Azione, con la partecipazione diretta dei soggetti a tutte le fasi della ricerca. Sulla base di autorevoli modelli teorici, è stato costruito un questionario di indagine per rilevare la percezione di resilienza e di benessere, riferita sia al Sé professionale che al proprio gruppo di lavoro. L’analisi globale dei risultati evidenzia un’attribuzione tendenzialmente alta ai valori assegnati alle caratteristiche di personalità resiliente, alla condizione di benessere nel proprio contesto professionale e ai comportamenti resilienti maggiormente agiti - e idealmente ritenuti più efficaci - in risposta a una situazione critica. Da potenziare tuttavia il fattore “umorismo”, quale dispositivo pedagogico “distensivo” dei legami relazionali. Benessere e resilienza si costituiscono così come categorie pedagogiche paradigmatiche, di natura auto-eco-organizzativa, il cui valore formativo si colloca nella loro natura dinamica di ricerca di nuovi equilibri rigenerativi - caratterizzati da rotture, trasformazioni e rinnovamenti - costantemente da ristrutturare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.