In questo saggio parleremo del fenomeno dei meme come pratiche culturali, evidenziando il loro ruolo nell’ecosistema mediale contemporaneo. Sebbene i meme siano spesso considerati come prodotti sciocchi, in realtà svolgono alcune rilevanti funzioni all’interno della nostra sfera pubblica. La più importante è senza dubbio la ridefinizione stessa del concetto di partecipazione che, grazie alla diffusione di alcuni temi di interesse pubblico nei social media, riesce ad allargarsi e a coinvolgere, con diversi gradi di intensità, anche persone disinteressate alle questioni collettive e alla politica. A seconda dei soggetti che li producono, e di quelli che li usano, i meme possono tradursi in armi di difesa o di attacco per diversi attori sociali, favorendo o al contrario ostacolando i processi inclusivi e la comprensione dell’altro. Nello specifico di questo lavoro, la nostra attenzione si concentrerà sugli aspetti della «memetica» che riguardano le questioni di genere e LGBTQIA+, mettendo in evidenza il potere dei meme come strumenti utili sia per scardinare stereotipi e pregiudizi e portare una visione scevra da preconcetti all’attenzione della sfera pubblica, sia come strumenti reazionari che nascondono, dietro l’uso del registro ironico, posizioni sessiste e misogine fortemente radicate nella società.
Media digitali, genere e pratiche partecipative
roberta bracciale
Primo
2022-01-01
Abstract
In questo saggio parleremo del fenomeno dei meme come pratiche culturali, evidenziando il loro ruolo nell’ecosistema mediale contemporaneo. Sebbene i meme siano spesso considerati come prodotti sciocchi, in realtà svolgono alcune rilevanti funzioni all’interno della nostra sfera pubblica. La più importante è senza dubbio la ridefinizione stessa del concetto di partecipazione che, grazie alla diffusione di alcuni temi di interesse pubblico nei social media, riesce ad allargarsi e a coinvolgere, con diversi gradi di intensità, anche persone disinteressate alle questioni collettive e alla politica. A seconda dei soggetti che li producono, e di quelli che li usano, i meme possono tradursi in armi di difesa o di attacco per diversi attori sociali, favorendo o al contrario ostacolando i processi inclusivi e la comprensione dell’altro. Nello specifico di questo lavoro, la nostra attenzione si concentrerà sugli aspetti della «memetica» che riguardano le questioni di genere e LGBTQIA+, mettendo in evidenza il potere dei meme come strumenti utili sia per scardinare stereotipi e pregiudizi e portare una visione scevra da preconcetti all’attenzione della sfera pubblica, sia come strumenti reazionari che nascondono, dietro l’uso del registro ironico, posizioni sessiste e misogine fortemente radicate nella società.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.