Il saggio intende approfondire il ruolo di Kurt Goldstein, neurologo tedesco vicino alla Gestaltpsychologie, attivo già con i feriti della I guerra mondiale, nel dibattito sul concetto di organismo e nell'affermazione della psicoterapia umanistica negli Stati Uniti del secondo dopoguerra. In particolare, si approfondisce il rapporto del lavoro dell’autore sulle afasie con la Filosofia delle forme simboliche del cugino E. Cassirer e con il contributo della scuola sovietica. Si cerca di mostrare inoltre che la concezione olistica di Goldstein lo porta a formulare un concetto di malattia come esperienza catastrofica e di guarigione come accettazione dei limiti che viene ripreso dalla fenomenologia francese negli anni cinquanta del novecento ed è apprezzabile ancora oggi in chiave di psicologia della salute.
Attualità di Goldstein
CALAMARI, ELENA
2007-01-01
Abstract
Il saggio intende approfondire il ruolo di Kurt Goldstein, neurologo tedesco vicino alla Gestaltpsychologie, attivo già con i feriti della I guerra mondiale, nel dibattito sul concetto di organismo e nell'affermazione della psicoterapia umanistica negli Stati Uniti del secondo dopoguerra. In particolare, si approfondisce il rapporto del lavoro dell’autore sulle afasie con la Filosofia delle forme simboliche del cugino E. Cassirer e con il contributo della scuola sovietica. Si cerca di mostrare inoltre che la concezione olistica di Goldstein lo porta a formulare un concetto di malattia come esperienza catastrofica e di guarigione come accettazione dei limiti che viene ripreso dalla fenomenologia francese negli anni cinquanta del novecento ed è apprezzabile ancora oggi in chiave di psicologia della salute.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.