Il contributo si inserisce in quel filone di ricerca che negli ultimi due decenni ha indagato il processo di costruzione della memoria nazionale nell’Italia postunitaria ed ha elaborato chiavi di lettura utili per comprendere il problema della debole coscienza nazionale e del perdurare di fratture ideologiche e politico-culturali che hanno ostacolato il formarsi di un sentimento unitario diffuso. Le celebrazioni del terzo centenario della nascita di Galileo Galilei, organizzate a Pisa nel 1864, costituiscono un tassello significativo dell’opera di nation-building promossa dalla Destra storica al fine di produrre un universo simbolico che potesse essere condiviso dall’intera comunità nazionale. Le celebrazioni, individuarono nello scienziato pisano un precursore dell’unità italiana, e lo trasformarono in un simbolo di moderazione politica, cioè in uno strumento efficace di autorappresentazione rispetto a un modello intorno al quale si intendeva coagulare il consenso dell’intero ceto dirigente unitario, in alternativa ad altra e ben più equivoca o pericolosa simbologia nazionale. Tuttavia, la scelta di legare inscindibilmente la questione dell’identità nazionale al primato della scienza, ben personificato dalla figura di Galilei, consentì anche alle élites locali promotrici dell’iniziativa di sottolineare la propria peculiare identità politico-culturale rispetto all’oggetto privilegiato di altre celebrazioni nazionali – vale a dire l’esaltazione dell’elemento dinastico – ribadendo così il peso della pluralità di tradizioni politiche e di identità culturali che aveva alimentato la lunga gestazione risorgimentale rispetto al ruolo della monarchia sabauda.

Scienza e “religione della patria”: le celebrazioni galileiane del 1864

Cini Marco
2022-01-01

Abstract

Il contributo si inserisce in quel filone di ricerca che negli ultimi due decenni ha indagato il processo di costruzione della memoria nazionale nell’Italia postunitaria ed ha elaborato chiavi di lettura utili per comprendere il problema della debole coscienza nazionale e del perdurare di fratture ideologiche e politico-culturali che hanno ostacolato il formarsi di un sentimento unitario diffuso. Le celebrazioni del terzo centenario della nascita di Galileo Galilei, organizzate a Pisa nel 1864, costituiscono un tassello significativo dell’opera di nation-building promossa dalla Destra storica al fine di produrre un universo simbolico che potesse essere condiviso dall’intera comunità nazionale. Le celebrazioni, individuarono nello scienziato pisano un precursore dell’unità italiana, e lo trasformarono in un simbolo di moderazione politica, cioè in uno strumento efficace di autorappresentazione rispetto a un modello intorno al quale si intendeva coagulare il consenso dell’intero ceto dirigente unitario, in alternativa ad altra e ben più equivoca o pericolosa simbologia nazionale. Tuttavia, la scelta di legare inscindibilmente la questione dell’identità nazionale al primato della scienza, ben personificato dalla figura di Galilei, consentì anche alle élites locali promotrici dell’iniziativa di sottolineare la propria peculiare identità politico-culturale rispetto all’oggetto privilegiato di altre celebrazioni nazionali – vale a dire l’esaltazione dell’elemento dinastico – ribadendo così il peso della pluralità di tradizioni politiche e di identità culturali che aveva alimentato la lunga gestazione risorgimentale rispetto al ruolo della monarchia sabauda.
2022
Cini, Marco
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1157262
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact