Il saggio si propone di ricostruire fasi ed esiti del processo di rielaborazione, da parte degli studenti del Collegio “Mussolini”, di “dottrine” e insegnamenti a carattere corporativo appresi presso la Scuola di Scienze corporative e la Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo pisano. Ai giovani ammessi (dietro superamento di un concorso nazionale) al Collegio, iscritti alla Facoltà di Giurisprudenza o, da laureati, alla Scuola di Scienze corporative (oppure ancora iscritti al corso di laurea in Scienze politico-corporative, avendo già conseguito la laurea in Legge), era garantita la frequenza di un peculiare percorso formativo, la fruizione di strutture specializzate e, soprattutto, il collegamento privilegiato con il più importante centro di elaborazione e discussione delle teorie del corporativismo – la Scuola di Scienze corporative dell’Università di Pisa –, che ben presto chiamò i suoi studenti migliori a collaborare all’intensa attività culturale ed editoriale avviata agli inizi degli anni Trenta. Nel corso della loro permanenza al Collegio, gli studenti nelle discipline giuridiche e corporative cercarono di dimostrare di avere bene inteso il compito loro assegnato dalle istituzioni accademiche nell’ottica della formazione di una nuova classe dirigente addestrata a guidare lo Stato corporativo fascista, mediante l’elaborazione di alcuni scritti ospitati in buona parte su riviste di taglio politico-culturale a carattere locale e nazionale. Sono presi in considerazione, in particolare, articoli e recensioni pubblicati dagli studenti del Collegio sulla rivista ufficiale della Scuola di Scienze corporative, “Archivio di Studi Corporativi”, sull’organo del Guf pisano, “Il Campano”, e sulla rivista “Civiltà del Lavoro” (quest’ultima circoscritta agli anni 1939-40), cercando di individuare le diverse fasi e i risultati del processo di rielaborazione delle “dottrine corporative”, anche in relazione agli avvicendamenti del corpo accademico della scuola avvenuti nel corso degli anni Trenta e al mutare delle sensibilità “scientifiche” e politiche dei docenti di diritto corporativo e di economia corporativa (significativo in tal senso fu il passaggio vissuto dalla scuola intorno alla metà degli anni Trenta).

Il corporativismo del Collegio "Mussolini"

Fabrizio Amore Bianco
2022-01-01

Abstract

Il saggio si propone di ricostruire fasi ed esiti del processo di rielaborazione, da parte degli studenti del Collegio “Mussolini”, di “dottrine” e insegnamenti a carattere corporativo appresi presso la Scuola di Scienze corporative e la Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo pisano. Ai giovani ammessi (dietro superamento di un concorso nazionale) al Collegio, iscritti alla Facoltà di Giurisprudenza o, da laureati, alla Scuola di Scienze corporative (oppure ancora iscritti al corso di laurea in Scienze politico-corporative, avendo già conseguito la laurea in Legge), era garantita la frequenza di un peculiare percorso formativo, la fruizione di strutture specializzate e, soprattutto, il collegamento privilegiato con il più importante centro di elaborazione e discussione delle teorie del corporativismo – la Scuola di Scienze corporative dell’Università di Pisa –, che ben presto chiamò i suoi studenti migliori a collaborare all’intensa attività culturale ed editoriale avviata agli inizi degli anni Trenta. Nel corso della loro permanenza al Collegio, gli studenti nelle discipline giuridiche e corporative cercarono di dimostrare di avere bene inteso il compito loro assegnato dalle istituzioni accademiche nell’ottica della formazione di una nuova classe dirigente addestrata a guidare lo Stato corporativo fascista, mediante l’elaborazione di alcuni scritti ospitati in buona parte su riviste di taglio politico-culturale a carattere locale e nazionale. Sono presi in considerazione, in particolare, articoli e recensioni pubblicati dagli studenti del Collegio sulla rivista ufficiale della Scuola di Scienze corporative, “Archivio di Studi Corporativi”, sull’organo del Guf pisano, “Il Campano”, e sulla rivista “Civiltà del Lavoro” (quest’ultima circoscritta agli anni 1939-40), cercando di individuare le diverse fasi e i risultati del processo di rielaborazione delle “dottrine corporative”, anche in relazione agli avvicendamenti del corpo accademico della scuola avvenuti nel corso degli anni Trenta e al mutare delle sensibilità “scientifiche” e politiche dei docenti di diritto corporativo e di economia corporativa (significativo in tal senso fu il passaggio vissuto dalla scuola intorno alla metà degli anni Trenta).
2022
AMORE BIANCO, Fabrizio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1166173
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