Topoi metaforici nella letteratura di Norman Manea. Raccontare il trauma storico con mezzi poetici

This article highlights how Norman Manea, a prominent writer of the Romanian exile in the 1980s, narrates historical trauma in the novel "The Black Envelope". Using the framework of intense lyricism and paying particular attention to the rich semantic potential of image-metaphors such as the clown and the circus, Manea explores, following a model offered by Federico Fellini, not only the means of reconstructing historical memory, but also of the forms of manifestation peculiar to a cultural and linguistic imaginary related to the representation of individual and collective identity. This is achieved by focusing on the tragi-comic figures of the rebellious intellectual and especially of the artist-clown, as they are entangled in tense conflicts with authoritarian political power.

Il saggio mette in luce il modo in cui Norman Manea, uno scrittore di primo piano dell’esilio romeno degli anni ’80, racconta il trauma storico con approccio prettamente poetico nel romanzo "La busta nera", ponendo particolare attenzione al denso potenziale semantico di immagini-metafore come il clown e il circo, per indagare alla stregua/sulla scia del modello felliniano, non soltanto delle modalità di restituzione della memoria storica, ma anche delle forme di manifestazione peculiari di un immaginario culturale e linguistico legato alla rappresentazione dell’identità individuale e collettiva, esplorando specialmente i profili tragi-comici dell’intellettuale ribelle, ma soprattutto dell’artista-clown nel rapporto pieno di tensione che li contrappone a un potere politico autoritario.