L’Isola d’Ischia, collocata nel golfo di Napoli, è ben nota per le sue risorse ambientali, naturali, storiche e paesaggistiche. Tali risorse si integrano nel paesaggio creato nei secoli dal lavoro dell’uomo che comprende le aree coltivate soprattutto a vigneto, l’edilizia rurale sparsa e i piccoli centri abitati, nonché il sistema delle torri e l’architettura di interesse storico-artistico e ambientale. L’economia turistica, con punte altissime di presenze, ha comportato uno sviluppo abnorme dell’edilizia, in particolare delle seconde case, con un consumo del territorio ai limiti della sostenibilità. Tuttavia sopravvivono aree agricole, soprattutto lungo i declivi collinari, in cui si continua la coltivazione della vite secondo tecniche millenarie che contribuiscono a conservare alcuni tratti del tradizionale paesaggio ischitano: attualmente le aree coltivate a vigneto coprono 400 ettari. All’interno della città metropolitana di Napoli mancano Piani strategici per un’area omogenea che potrebbe individuarsi nei comuni della Baia di Napoli e, tra questi, i sei comuni dell’isola di Ischia. Il piano paesistico vigente è del tutto anacronistico e si attende un Piano Paesaggistico Territoriale varato dalla Regione, ispirato alla logica della conservazione, ma anche a quella dello sviluppo e, dunque, alla sostenibilità ambientale. Invece, l’interesse attuale sembra rivolto esclusivamente al varo dell’ennesimo condono per i comuni colpiti dal recente sisma. Oltre che segnalare i caratteri del paesaggio ischitano, si vuole contribuire alla sensibilizzazione per la conservazione di un modello di sviluppo sostenibile e compatibile con le ridotte disponibilità territoriali dell’isola.
L'isola di Ischia: una sostenibilità per la politica di difesa e valorizzazione delle risorse ambientali
Aveta C
2019-01-01
Abstract
L’Isola d’Ischia, collocata nel golfo di Napoli, è ben nota per le sue risorse ambientali, naturali, storiche e paesaggistiche. Tali risorse si integrano nel paesaggio creato nei secoli dal lavoro dell’uomo che comprende le aree coltivate soprattutto a vigneto, l’edilizia rurale sparsa e i piccoli centri abitati, nonché il sistema delle torri e l’architettura di interesse storico-artistico e ambientale. L’economia turistica, con punte altissime di presenze, ha comportato uno sviluppo abnorme dell’edilizia, in particolare delle seconde case, con un consumo del territorio ai limiti della sostenibilità. Tuttavia sopravvivono aree agricole, soprattutto lungo i declivi collinari, in cui si continua la coltivazione della vite secondo tecniche millenarie che contribuiscono a conservare alcuni tratti del tradizionale paesaggio ischitano: attualmente le aree coltivate a vigneto coprono 400 ettari. All’interno della città metropolitana di Napoli mancano Piani strategici per un’area omogenea che potrebbe individuarsi nei comuni della Baia di Napoli e, tra questi, i sei comuni dell’isola di Ischia. Il piano paesistico vigente è del tutto anacronistico e si attende un Piano Paesaggistico Territoriale varato dalla Regione, ispirato alla logica della conservazione, ma anche a quella dello sviluppo e, dunque, alla sostenibilità ambientale. Invece, l’interesse attuale sembra rivolto esclusivamente al varo dell’ennesimo condono per i comuni colpiti dal recente sisma. Oltre che segnalare i caratteri del paesaggio ischitano, si vuole contribuire alla sensibilizzazione per la conservazione di un modello di sviluppo sostenibile e compatibile con le ridotte disponibilità territoriali dell’isola.File | Dimensione | Formato | |
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