Il saggio affronta il problema della profonda differenza tra la prassi progettuale gotica in Italia e quella diffusa a Nord delle Alpi, studiata al momento dello scontro tra diverse culture architettoniche e modalità operative avvenuto sul cantiere del duomo di Milano negli ultimi anni del XIV secolo, e ne ripercorre le origini, ricercandone le cause. A partire da comuni basi di studio, tra la geometria di tradizione classica e la pratica di cantiere sino all’età tardoromanica, fu con l’inizio del Duecento che in Francia soprattutto si osserva un maggiore tecnicismo nella produzione architettonica, anche per quanto riguarda le modalità progettuali, in uno con la messa a punto del sistema architettonico gotico, con una spiccata tendenza a una estrema ed abile manipolazione e composizione, anche su livelli differenti, delle figure geometriche piane. In Italia invece tali composizioni finiscono per restare scopertamente individuabili, e vengono rapportate a grandezze aritmetiche in misure intere dei metri locali allora vigenti, per facilitarne l’applicazione e renderne più chiara la comprensione, anche al nascente e meno esperto pubblico di committenti laici che la situazione politica soprattutto dell’Italia centrale ha visto svilupparsi nel corso del Duecento e del Trecento. Il libero concetto architettonico, da un lato, si oppone dunque alla misura come regolatrice del progetto, dall’altro, in un contrasto di tradizioni originate da un medesimo ceppo culturale ma destinate a qualificare con la loro alterità l’architettura sui due lati delle Alpi nel tardo Medioevo e oltre, di cui questo studio cerca di individuare la modalità e la ragione. The essay deals with the problem of the profound difference between Gothic design practice in Italy and that widespread to the North of the Alps, studied at the time of the clash between different architectural cultures and operating methods that took place on the building site of Milan Cathedral in the last years of the fourteenth century, and it traces its origins, searching for the causes. Starting from common study bases, between the geometry of classical tradition and the practice of construction until the late Romanesque era, it was with the beginning of the thirteenth century that in France, above all, a greater technicality was observed in architectural production, also as regards the design methods, in one with the development of the Gothic architectural system, with a marked tendency towards an extreme and skillful manipulation and composition, even on different levels, of flat geometric figures. In Italy, on the other hand, these compositions end up remaining openly identifiable, and are related to arithmetic quantities in whole measures of the local meters then in force, to facilitate their application and make their understanding clearer, even to the nascent and less expert public of lay patrons which the political situation, especially in central Italy, saw developing during the thirteenth and fourteenth centuries. The free architectural concept, on the one hand, therefore opposes the measure as a regulator of the project, on the other, in a contrast of traditions originating from the same cultural stock but destined to qualify with their otherness the architecture on the two sides of the Alps in the late Middle Ages and beyond. A phenomenon whose modality and reasons are here pointed out.

Concetto e misura nell'architettura gotica in Italia

Ascani, V.
2023-01-01

Abstract

Il saggio affronta il problema della profonda differenza tra la prassi progettuale gotica in Italia e quella diffusa a Nord delle Alpi, studiata al momento dello scontro tra diverse culture architettoniche e modalità operative avvenuto sul cantiere del duomo di Milano negli ultimi anni del XIV secolo, e ne ripercorre le origini, ricercandone le cause. A partire da comuni basi di studio, tra la geometria di tradizione classica e la pratica di cantiere sino all’età tardoromanica, fu con l’inizio del Duecento che in Francia soprattutto si osserva un maggiore tecnicismo nella produzione architettonica, anche per quanto riguarda le modalità progettuali, in uno con la messa a punto del sistema architettonico gotico, con una spiccata tendenza a una estrema ed abile manipolazione e composizione, anche su livelli differenti, delle figure geometriche piane. In Italia invece tali composizioni finiscono per restare scopertamente individuabili, e vengono rapportate a grandezze aritmetiche in misure intere dei metri locali allora vigenti, per facilitarne l’applicazione e renderne più chiara la comprensione, anche al nascente e meno esperto pubblico di committenti laici che la situazione politica soprattutto dell’Italia centrale ha visto svilupparsi nel corso del Duecento e del Trecento. Il libero concetto architettonico, da un lato, si oppone dunque alla misura come regolatrice del progetto, dall’altro, in un contrasto di tradizioni originate da un medesimo ceppo culturale ma destinate a qualificare con la loro alterità l’architettura sui due lati delle Alpi nel tardo Medioevo e oltre, di cui questo studio cerca di individuare la modalità e la ragione. The essay deals with the problem of the profound difference between Gothic design practice in Italy and that widespread to the North of the Alps, studied at the time of the clash between different architectural cultures and operating methods that took place on the building site of Milan Cathedral in the last years of the fourteenth century, and it traces its origins, searching for the causes. Starting from common study bases, between the geometry of classical tradition and the practice of construction until the late Romanesque era, it was with the beginning of the thirteenth century that in France, above all, a greater technicality was observed in architectural production, also as regards the design methods, in one with the development of the Gothic architectural system, with a marked tendency towards an extreme and skillful manipulation and composition, even on different levels, of flat geometric figures. In Italy, on the other hand, these compositions end up remaining openly identifiable, and are related to arithmetic quantities in whole measures of the local meters then in force, to facilitate their application and make their understanding clearer, even to the nascent and less expert public of lay patrons which the political situation, especially in central Italy, saw developing during the thirteenth and fourteenth centuries. The free architectural concept, on the one hand, therefore opposes the measure as a regulator of the project, on the other, in a contrast of traditions originating from the same cultural stock but destined to qualify with their otherness the architecture on the two sides of the Alps in the late Middle Ages and beyond. A phenomenon whose modality and reasons are here pointed out.
2023
Ascani, V.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1181170
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