Il motivo del nome taciuto o mistificato, caratteristico della strategia di Odisseo per salvarsi durante il nostos e per ordire la vendetta una volta raggiunta la patria, non è affatto la spia di un'ideologia diversa, di un nuovo e più spregiudicato modello di eroismo rispetto all'Iliade e al suo protagonista. Dissimularsi nell'anonimato o giocare con falsi nomi è un'arte che Odisseo impara quando il codice eroico in vigore sul campo di battaglia dinanzi a Troia si rivela inefficace o pericoloso. Il potere del nome e i rischi connessi con la sua menzione emergono dunque nel mutato contesto dell'Odissea, ma al suo protagonista non manca lo stesso senso acuto della dignità eroica che animava Achille: rifiutando la condizione immortale ma oscura offertagli da Calipso, Odisseo sceglie, proprio come Achille, lo splendore della fama che solo la poesia epica può legare al nome di un eroe.
Tacere o mistificare il proprio nome: una strategia dell'Odissea?
MIRTO, MARIA SERENA
2008-01-01
Abstract
Il motivo del nome taciuto o mistificato, caratteristico della strategia di Odisseo per salvarsi durante il nostos e per ordire la vendetta una volta raggiunta la patria, non è affatto la spia di un'ideologia diversa, di un nuovo e più spregiudicato modello di eroismo rispetto all'Iliade e al suo protagonista. Dissimularsi nell'anonimato o giocare con falsi nomi è un'arte che Odisseo impara quando il codice eroico in vigore sul campo di battaglia dinanzi a Troia si rivela inefficace o pericoloso. Il potere del nome e i rischi connessi con la sua menzione emergono dunque nel mutato contesto dell'Odissea, ma al suo protagonista non manca lo stesso senso acuto della dignità eroica che animava Achille: rifiutando la condizione immortale ma oscura offertagli da Calipso, Odisseo sceglie, proprio come Achille, lo splendore della fama che solo la poesia epica può legare al nome di un eroe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.