Lo studio prende in considerazione gli stretti legami intercorrenti tra la statistica ufficiale e le decisioni pubbliche inerenti la programmazione finanziaria, la quale necessita di un flusso costante e puntuale di dati. In materia sono infatti emersi profili di criticità, sfocianti nell’istituzione di un’apposita Commissione tecnica per la finanza pubblica, cui sono demandati compiti talvolta analoghi a quelli già svolti dalla Commissione per la garanzia dell’informazione statistica. La vicenda è infine complicata dall’esistenza di imprese private di statistica che non sempre garantiscono l’incremento del bene informazione, anche perché non risultano sottoposte ad alcun tipo di controllo esterno. In realtà, la statistica privata risulta in grado di incidere sul buon andamento della pubblica amministrazione, tutelato dall’art. 97 Cost., poiché spesso è dedita a fornire tipologie di informazioni economiche poste a fondamento dei processi di finanza pubblica. Tuttavia, ogni decisione in merito all’introduzione di forme di controllo spetta al potere legislativo regionale. È perciò auspicabile un intervento delle autonomie, volto, quanto meno, all’introduzione di qualche forma obbligatoria di accreditamento delle imprese operanti in un settore così delicato. L’autrice suggerisce allora di valutare se la Corte dei Conti non possa essere soggetto pubblico idoneo a svolgere simili funzioni di controllo, tenuto conto, da un lato, dei nuovi poteri di verifica degli equilibri di bilancio delle autonomie locali attribuiti alla stessa, dall’altro, della potestà regionale di richiedere ulteriori forme di collaborazione alle sezioni regionali di controllo della Corte, anche al fine di garantire l’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. Avendo però la Corte dei conti natura di ente pubblico nazionale, per giunta munito di competenze giurisdizionali, entrambi ambiti di competenza esclusiva statale, sarebbe indispensabile una legge statale che legittimasse le regioni in tal senso.

Quale informazione statistica per la programmazione finanziaria

PASSALACQUA, MICHELA
2008-01-01

Abstract

Lo studio prende in considerazione gli stretti legami intercorrenti tra la statistica ufficiale e le decisioni pubbliche inerenti la programmazione finanziaria, la quale necessita di un flusso costante e puntuale di dati. In materia sono infatti emersi profili di criticità, sfocianti nell’istituzione di un’apposita Commissione tecnica per la finanza pubblica, cui sono demandati compiti talvolta analoghi a quelli già svolti dalla Commissione per la garanzia dell’informazione statistica. La vicenda è infine complicata dall’esistenza di imprese private di statistica che non sempre garantiscono l’incremento del bene informazione, anche perché non risultano sottoposte ad alcun tipo di controllo esterno. In realtà, la statistica privata risulta in grado di incidere sul buon andamento della pubblica amministrazione, tutelato dall’art. 97 Cost., poiché spesso è dedita a fornire tipologie di informazioni economiche poste a fondamento dei processi di finanza pubblica. Tuttavia, ogni decisione in merito all’introduzione di forme di controllo spetta al potere legislativo regionale. È perciò auspicabile un intervento delle autonomie, volto, quanto meno, all’introduzione di qualche forma obbligatoria di accreditamento delle imprese operanti in un settore così delicato. L’autrice suggerisce allora di valutare se la Corte dei Conti non possa essere soggetto pubblico idoneo a svolgere simili funzioni di controllo, tenuto conto, da un lato, dei nuovi poteri di verifica degli equilibri di bilancio delle autonomie locali attribuiti alla stessa, dall’altro, della potestà regionale di richiedere ulteriori forme di collaborazione alle sezioni regionali di controllo della Corte, anche al fine di garantire l’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. Avendo però la Corte dei conti natura di ente pubblico nazionale, per giunta munito di competenze giurisdizionali, entrambi ambiti di competenza esclusiva statale, sarebbe indispensabile una legge statale che legittimasse le regioni in tal senso.
2008
Passalacqua, Michela
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