Il volume racconta in maniera ricca e dettagliata tutte le fasi della trasformazione di Barbie, la bambola più famosa del mondo da sempre icona indiscussa di stile e femminilità, in Caterina de’ Medici con indosso l’abito, comprensivo di accessori, del suo matrimonio con Enrico di Valois, avvenuto il 27 ottobre 1533. L’abito è stato confezionato contemporaneamente a grandezza naturale e in scala (ricordiamo che Barbie è grande solo 29,5 centimetri), con straordinaria accuratezza e abilità sartoriale, e presentato il 18 gennaio 2008 a Palazzo Medici Riccardi, in occasione di Pitti Bimbo. I vestiti e le calzature sono stati realizzati in velluto bianco cesellato con fondo di tela in argento, il tessuto prediletto nel XV secolo per la confezione di abiti importanti, mentre per i gioielli sono stati impiegati oro, perle e pietre preziose. Molte aziende hanno contribuito alla straordinaria trasformazione, compiendo ciascuna un piccolo capolavoro di alta sartoria o oreficeria: la Decobel di Montale (Pistoia) ha fornito la stoffa realizzata appositamente con tecniche manuali e digitali dalla pittrice Laura Armani. La Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli ha realizzato l’abito in scala reale, partendo da un cartamodello e procedendo con la costruzione di bustino, gonna e maniche fino all’applicazione delle passamanerie e delle finiture. Il sarto Mauro Angiolini, specializzato in creazione di vestiti e restauro di bambole antiche ha invece realizzato l’abito in scala. Le scarpette sono state invece ricreate dal Calzaturificio Sacchi, dal 1829 specializzato in produzione di calzature di scena, mentre dei gioielli si è occupato il Laboratorio Orafo La Vena d’Oro. Le miniature di scarpe e gioielli sono state invece eseguite rispettivamente da Mauro Angiolini e dalla GM Microfusione di Giovanni Melozzi. Completano il volume un’ampia introduzione sulla simbologia di Barbie, la storia di Palazzo Medici Riccardi, la figura di Caterina de’ Medici, la vita a corte e alcune curiosità di cosmesi nel Rinascimento.
Il progetto dell'evento
GORETTI G
2008-01-01
Abstract
Il volume racconta in maniera ricca e dettagliata tutte le fasi della trasformazione di Barbie, la bambola più famosa del mondo da sempre icona indiscussa di stile e femminilità, in Caterina de’ Medici con indosso l’abito, comprensivo di accessori, del suo matrimonio con Enrico di Valois, avvenuto il 27 ottobre 1533. L’abito è stato confezionato contemporaneamente a grandezza naturale e in scala (ricordiamo che Barbie è grande solo 29,5 centimetri), con straordinaria accuratezza e abilità sartoriale, e presentato il 18 gennaio 2008 a Palazzo Medici Riccardi, in occasione di Pitti Bimbo. I vestiti e le calzature sono stati realizzati in velluto bianco cesellato con fondo di tela in argento, il tessuto prediletto nel XV secolo per la confezione di abiti importanti, mentre per i gioielli sono stati impiegati oro, perle e pietre preziose. Molte aziende hanno contribuito alla straordinaria trasformazione, compiendo ciascuna un piccolo capolavoro di alta sartoria o oreficeria: la Decobel di Montale (Pistoia) ha fornito la stoffa realizzata appositamente con tecniche manuali e digitali dalla pittrice Laura Armani. La Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli ha realizzato l’abito in scala reale, partendo da un cartamodello e procedendo con la costruzione di bustino, gonna e maniche fino all’applicazione delle passamanerie e delle finiture. Il sarto Mauro Angiolini, specializzato in creazione di vestiti e restauro di bambole antiche ha invece realizzato l’abito in scala. Le scarpette sono state invece ricreate dal Calzaturificio Sacchi, dal 1829 specializzato in produzione di calzature di scena, mentre dei gioielli si è occupato il Laboratorio Orafo La Vena d’Oro. Le miniature di scarpe e gioielli sono state invece eseguite rispettivamente da Mauro Angiolini e dalla GM Microfusione di Giovanni Melozzi. Completano il volume un’ampia introduzione sulla simbologia di Barbie, la storia di Palazzo Medici Riccardi, la figura di Caterina de’ Medici, la vita a corte e alcune curiosità di cosmesi nel Rinascimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.