Attentato alle strutture ospedaliere: operatori sanitari senza dimora?

The Supreme Court, confirming the status of the territorial judge, applies the presumption of equal re responsibility pursuant to art. 2055 c.c. among the commissive conduct from overdose by the anesthesio logist and the structural deficiencies ascribable to the clinic and the manager of the health facility. On the other hand, no importance seems to take on the lack of adequacy of the post-operative control which, even if it is qualified as an omissive conduct attributable to the health operator, it remains absorbed by the struc tural defect of the lack of an adequate awakening room. The outcome is such that it excluded just an anal ysis of the corrective duties in charge of the doctor, ending up becoming the hospital the catalyst of an in creasingly objective liability. More veiled is the position of the judge of legitimacy on the suitability of the Tabelle milanesi with liquidation of the parental damage. If it emerges a safe application of these tables, which materialized in a liquidation of the damage to the maximum extent by the same expected, it cannot be ignored how the cause of this liquidation is ascribed from the ruling itself to a close application of the non ultra petita (not beyond the request) principle to art. 112 c.p.c.

La Suprema Corte, confermando la statuizione del giudice territoriale, applica la presunzione di pari re sponsabilità ex art. 2055 c.c. tra la condotta commissiva da sovradosaggio del medico anestesista e le ca renze strutturali ascrivibili alla clinica e alla dirigente della struttura sanitaria. Nessun rilievo sembra invece assumere la mancanza di adeguatezza del controllo post-operatorio che, ancorché qualificarsi come con dotta omissiva imputabile all’operatorio sanitario, resta viceversa assorbita dal difetto strutturale della man canza di una adeguata sala risvegli. L’esito è quello per cui si esclude anche solo una analisi dei doveri correttivi in capo al medico, finendo per divenire l’ente ospedaliero il catalizzatore di una responsabilità sempre più simil-oggettiva. Più velata è invece la presa di posizione del Giudice di legittimità sulla idoneità delle Tabelle milanesi a parametro di liquidazione del danno parentale. Se emerge infatti una sicura appli cazione delle stesse, concretizzatasi in una liquidazione del danno nella misura massima dalle stesse pre vista, non può ignorarsi come la causa di tale liquidazione venga dalla pronuncia stessa ascritta ad una stretta applicazione del principio processuale del chiesto e pronunciato ex art. 112 c.p.c.