Il contributo prende in considerazione l’apporto dato dalla rivista “L’Economista” di Firenze alla definizione della scienza economica in Italia dalla seconda metà dell’Ottocento fino al periodo giolittiano. La lunga vicenda editoriale della rivista si interseca con la riflessione che si articolò nel Regno d’Italia dalla seconda metà dell’Ottocento sulla natura della scienza economica, sui suoi scopi, sul suo metodo d’indagine e, soprattutto, sulle relazioni fra economia teoretica ed economia normativa. A tal riguardo, il caso italiano è affatto peculiare, poiché, per la particolare evoluzione della vicenda politica ed economica nazionale, la riflessione sopra richiamata non è stata confinata prevalentemente alla sfera accademica, ma ha riguardato ambiti assai più ampi, in primo luogo il terreno concreto della politica economica del nuovo Regno. Proprio per tale ragione “L’Economista” può essere considerato un episodio non marginale del complesso processo di istituzionalizzazione dell’economia politica che ha interessato il nostro paese. Nel contributo si analizza la linea editoriale della rivista alla luce di tre distinte fasi condizionate dagli orientamenti teorico-economici dei tre economisti che si sono succeduti alla direzione del periodico: Francesco Ferrara, Carlo Fontanelli e Arturo de Johannis.
Una scienza economica per la Destra Storica: «L’Economista» di Firenze
M. Cini
2023-01-01
Abstract
Il contributo prende in considerazione l’apporto dato dalla rivista “L’Economista” di Firenze alla definizione della scienza economica in Italia dalla seconda metà dell’Ottocento fino al periodo giolittiano. La lunga vicenda editoriale della rivista si interseca con la riflessione che si articolò nel Regno d’Italia dalla seconda metà dell’Ottocento sulla natura della scienza economica, sui suoi scopi, sul suo metodo d’indagine e, soprattutto, sulle relazioni fra economia teoretica ed economia normativa. A tal riguardo, il caso italiano è affatto peculiare, poiché, per la particolare evoluzione della vicenda politica ed economica nazionale, la riflessione sopra richiamata non è stata confinata prevalentemente alla sfera accademica, ma ha riguardato ambiti assai più ampi, in primo luogo il terreno concreto della politica economica del nuovo Regno. Proprio per tale ragione “L’Economista” può essere considerato un episodio non marginale del complesso processo di istituzionalizzazione dell’economia politica che ha interessato il nostro paese. Nel contributo si analizza la linea editoriale della rivista alla luce di tre distinte fasi condizionate dagli orientamenti teorico-economici dei tre economisti che si sono succeduti alla direzione del periodico: Francesco Ferrara, Carlo Fontanelli e Arturo de Johannis.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.