Come territorio di riflessione critica l’Adriatico medievale ha una dimensione fisica, concettuale e persino storiografica commensurabile. Se il Mediterraneo fu sempre percepito come spazio fisico ed economico coeso e unitario nei secoli di mezzo, tanto più intimamente lo fu l’Adriatico, rinserrato tra sponde vicine e solcato da venti benigni e, dunque, a differenza degli altri mari occidentali, navigabile per gran parte dell’anno. Questo saggio si propone di riconnettere l’Adriatico medievale alla «nuova talassologia» del Mediterraneo nella convinzione che ciò possa risultare utile ai fini di una restituzione materiale e conoscitiva rilevante per quantità e qualità.

L’Adriatico e la «nuova talassologia» del Mediterraneo: scultura, arti plastiche e mobilità culturale nel Basso Medioevo

Luca Palozzi
Primo
2023-01-01

Abstract

Come territorio di riflessione critica l’Adriatico medievale ha una dimensione fisica, concettuale e persino storiografica commensurabile. Se il Mediterraneo fu sempre percepito come spazio fisico ed economico coeso e unitario nei secoli di mezzo, tanto più intimamente lo fu l’Adriatico, rinserrato tra sponde vicine e solcato da venti benigni e, dunque, a differenza degli altri mari occidentali, navigabile per gran parte dell’anno. Questo saggio si propone di riconnettere l’Adriatico medievale alla «nuova talassologia» del Mediterraneo nella convinzione che ciò possa risultare utile ai fini di una restituzione materiale e conoscitiva rilevante per quantità e qualità.
2023
Palozzi, Luca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1216555
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