I delitti contro il patrimonio culturale. Progressi e limiti di una riforma incompiuta.

The law reform of crimes aimed at protecting cultural heritage, which took place in 2022, sought to give new impetus to the importance of cultural heritage in the Italian legal system, as imposed by the art. 9 Const. However, the new crimes only partially respond to the indications of the constitutional provision and rather concern the carrying out of lucrative practices based on the exploitation of the cultural heritage to the detriment of the community and the legitimate owners. The solicitations coming from the Council of Europe convention signed in Nicosia a few years ago are also pressing in this direction. In order to verify the scope of the above reform, the essay highlights the political-criminal guidelines pursued by the legislator and examines the structure of the criminal cases in the light of the different relationship of each of them with the main interest assumed as the object of protection.

Il saggio tratta della riforma normativa mediante la quale nel 2022 sono stati inserite nel codice penale nuove fattispecie di reato predisposte a tutela del patrimonio culturale. Si osserva come, pur essendo animata dalla rinnovata considerazione di cui godono i beni di rilievo storico o artistico nel nostro ordinamento, secondo quanto sancito dall’art. 9 Cost., la riforma assecondi solo in parte le sollecitazioni costituzionali, rispondendo piuttosto all’esigenza di contrastare le pratiche tese a lucrare sullo sfruttamento dei beni culturali a danno della collettività e dei loro legittimi titolari. Premono in tal senso le sollecitazioni provenienti dalla convenzione del Consiglio d’Europa stipulata a Nicosia nel 2017. Nell’intento di verificare la portata della riforma, il saggio evidenzia le direttrici politico-criminali perseguite dal legislatore e ricostruisce l’assetto delle fattispecie criminose alla luce del diverso rapporto di ciascuna di esse con l’interesse principale assunto ad oggetto di protezione.