Questa mostra ha per oggetto il ridisegno su base cronologica delle ville progettate da Ludwig Mies van der Rohe nel corso della sua carriera. Il corpus principale di questo studio, che pur nell’ampiezza del campione analizzato non ha pretese di esaustività, è relativo soprattutto ai progetti successivi alla svolta «modernista» del maestro di Aquisgrana ma a partire da una attenta disanima dei suoi primi cimenti sul tema della residenza unifamiliare. E questo perché è in quelle case che ci sembra risiedere il nucleo problematico dell’opera miesiana riguardo l’abitare, secondo una linea ormai consolidata sia nella critica che nel sentire comune. Il lavoro di ridisegno critico di queste ville inizia come ricerca didattica nei laboratori di progettazione dei quali siamo titolari nei corsi di laurea magistrale in Architettura e Ingegneria edile architettura e nell’ambito di gruppi di ricerca dottorale rispettivamente presso il Politecnico di Milano, l’Università di Napoli «Federico II» e l’Università di Pisa. Il principio che ci guida è che l’architettura si possa comprendere (per poi ri-farla) solo a partire dal ridisegno critico-analitico e orientato di alcune opere paradigmatiche, che manifestano il proprio carattere di costruzione logica e dunque di replicabilità del processo. Da questo punto di vista, l’architettura delle ville «moderne» di Mies van der Rohe è esemplare: un unico principio spaziale, associato alla forma della vita domestica, viene messo in opera attraverso l’iterazione di elementi architettonici coincidenti con quelli della costruzione (pilastri, setti, muri liberi, pareti vetrate, pavimenti e solai) e sperimentato attraverso la produzione di un gran numero di variazioni e correlati successivi approfondimenti nell’ambito di una classe di soluzioni ammissibili.
Le ville di Ludwig Mies van der Rohe
Luca Lanini;
2023-01-01
Abstract
Questa mostra ha per oggetto il ridisegno su base cronologica delle ville progettate da Ludwig Mies van der Rohe nel corso della sua carriera. Il corpus principale di questo studio, che pur nell’ampiezza del campione analizzato non ha pretese di esaustività, è relativo soprattutto ai progetti successivi alla svolta «modernista» del maestro di Aquisgrana ma a partire da una attenta disanima dei suoi primi cimenti sul tema della residenza unifamiliare. E questo perché è in quelle case che ci sembra risiedere il nucleo problematico dell’opera miesiana riguardo l’abitare, secondo una linea ormai consolidata sia nella critica che nel sentire comune. Il lavoro di ridisegno critico di queste ville inizia come ricerca didattica nei laboratori di progettazione dei quali siamo titolari nei corsi di laurea magistrale in Architettura e Ingegneria edile architettura e nell’ambito di gruppi di ricerca dottorale rispettivamente presso il Politecnico di Milano, l’Università di Napoli «Federico II» e l’Università di Pisa. Il principio che ci guida è che l’architettura si possa comprendere (per poi ri-farla) solo a partire dal ridisegno critico-analitico e orientato di alcune opere paradigmatiche, che manifestano il proprio carattere di costruzione logica e dunque di replicabilità del processo. Da questo punto di vista, l’architettura delle ville «moderne» di Mies van der Rohe è esemplare: un unico principio spaziale, associato alla forma della vita domestica, viene messo in opera attraverso l’iterazione di elementi architettonici coincidenti con quelli della costruzione (pilastri, setti, muri liberi, pareti vetrate, pavimenti e solai) e sperimentato attraverso la produzione di un gran numero di variazioni e correlati successivi approfondimenti nell’ambito di una classe di soluzioni ammissibili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.