OBIETTIVI Descrivere il fenomeno delle tecnopatie a Taranto, 2000-2005, in termini di infortuni e malattie professionali (MP). di lavoratori nelle categorie “metallurgia” (leggi ILVA) e “altri comparti Fonti dei dati: INAIL, ISPESL, Regioni (database EpiWork) e Registro Nazionale Mesotelioma (ReNaM). RISULTATI In base ai dati INAIL • gli addetti all’industria della provincia di Taranto (80mila) rappresentano il 13% di quelli della regione Puglia (600 mila); • i lavoratori ILVA (14,5mila) rappresentano il 18% di tutti gli addetti all’industria della provincia di Taranto DISCUSSIONE L’anomalo andamento degli infortuni nel settore industriale ed il peso dell’ILVA nella realtà lavorativa della provincia di Taranto, rispetto alle altre province pugliesi, hanno suggerito di analizzare i dati isolando il settore metallurgico dagli altri comparti. E’ emerso come la metallurgia sia responsabile dell’aumento degli infortuni complessivi e che questi risultano maggiormente frequenti sotto i 30 anni. L'organizzazione del lavoro e la gestione della sicurezza sembrano i punti importanti su cui intervenire. I dati sulle MP indicano come l’apparato respiratorio sia il bersaglio degli agenti cancerogeni e sarebbe auspicabile una sorveglianza epidemiologica degli esposti. L’amianto è ancora in molti manufatti in uso nei cicli produttivi. ILVA nel 2004 dichiarava nel Registro degli esposti a sostanze cancerogene, circa 600 lavoratori esposti a Idrocarburi Policiclici Aromatici e circa 100 a benzene, senza considerare le diossine. Sarebbe opportuno conoscere anche quelli di AGIP, Arsenale militare, ed altri impianti industriali
Infortuni e malattie professionali a Taranto: un’analisi dei dati INAIL
VIGOTTI, MARIA ANGELA
2008-01-01
Abstract
OBIETTIVI Descrivere il fenomeno delle tecnopatie a Taranto, 2000-2005, in termini di infortuni e malattie professionali (MP). di lavoratori nelle categorie “metallurgia” (leggi ILVA) e “altri comparti Fonti dei dati: INAIL, ISPESL, Regioni (database EpiWork) e Registro Nazionale Mesotelioma (ReNaM). RISULTATI In base ai dati INAIL • gli addetti all’industria della provincia di Taranto (80mila) rappresentano il 13% di quelli della regione Puglia (600 mila); • i lavoratori ILVA (14,5mila) rappresentano il 18% di tutti gli addetti all’industria della provincia di Taranto DISCUSSIONE L’anomalo andamento degli infortuni nel settore industriale ed il peso dell’ILVA nella realtà lavorativa della provincia di Taranto, rispetto alle altre province pugliesi, hanno suggerito di analizzare i dati isolando il settore metallurgico dagli altri comparti. E’ emerso come la metallurgia sia responsabile dell’aumento degli infortuni complessivi e che questi risultano maggiormente frequenti sotto i 30 anni. L'organizzazione del lavoro e la gestione della sicurezza sembrano i punti importanti su cui intervenire. I dati sulle MP indicano come l’apparato respiratorio sia il bersaglio degli agenti cancerogeni e sarebbe auspicabile una sorveglianza epidemiologica degli esposti. L’amianto è ancora in molti manufatti in uso nei cicli produttivi. ILVA nel 2004 dichiarava nel Registro degli esposti a sostanze cancerogene, circa 600 lavoratori esposti a Idrocarburi Policiclici Aromatici e circa 100 a benzene, senza considerare le diossine. Sarebbe opportuno conoscere anche quelli di AGIP, Arsenale militare, ed altri impianti industrialiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.