Durante alcune indagini condotte nel 1985 nel sito di Precista Krajinska fu rinvenuta una valva di croce-reliquiario, erratica. L’elemento metallico, preliminarmente riferito al IX-X secolo e attualmente esposto nel Museo di Bar, è risultato il reperto più antico tra quelli provenienti dal sito. In seguito alla pubblicazione di una monografia dedicata da Brigitte Pitarakis alle croci reliquiario pettorali metalliche è possibile tornare sull’argomento, richiamando confronti tipologici e contribuendo a incrementare la carta di distribuzione dei rinvenimenti. Il monastero di Precista Krajinska è uno dei più importanti dell’attuale Montenegro, ubicato sulle sponde del lago di Scutari, nei pressi della località di Ostros. Il monastero, la cui istituzione risalirebbe all’XI secolo, fu per un determinato periodo sede del metropolita di Zeta, prima di essere distrutto intorno la fine del XVI secolo.Purtroppo, trattandosi di un oggetto erratico non siamo in grado di affermare con certezza se la croce-reliquiario pettorale provenisse da una sepoltura, posta all’interno del grande edificio triconco, eventualmente ubicata in vicinanza dell’altare nell’area del quale parrebbe essere stata rinvenuta, o se invece fosse in origine conservata proprio nell’altare. Analogamente, appartenendo a una categoria di manufatti che potevano essere ereditati e utilizzati dalle generazioni successive, non può essere escluso che provenisse da contesti anche considerevolmente più tardi della datazione assegnabile al reperto. Ciò detto, nell’ottica di una diffusione su vasta scala, la provenienza certa dal sito e la natura monastica dello stesso costituiscono comunque un dato di cui tenere conto. Alla luce di quanto esposto nel contributo è possibile accostare la valva di croce-reliquiario pettorale proveniente dal contesto del monastero di Ostros ad esempi di area costantinopolitana e anatolica per quanto attiene la scelta del motivo iconografico rappresentato, la Vergine orante circondata da quattro figure entro cornici circolari. È possibile inoltre ipotizzare la presenza sulla valva mancante di un Cristo crocefisso, probabilmente con colobium. È infine presumibile la presenza di un originario appiccagnolo cilindrico, destinato al passaggio di una catena. In particolare, il reperto è direttamente rapportabile alla produzione seriale in tecnica mista di manufatti fusi in bronzo mediante matrici di diversa tipologia e rifiniti ad incisione, diffusa anche in area balcanica e in Europa Centrale, precisandone la collocazione cronologica al X-XI secolo.
Una valva di croce-reliquiario da Ostros al Museo di Bar / Poloviina naprsnog krsta-relikvijara iz Ostrosa, iz Zavicajnog muzeja u Baru
Riccardo Belcari
2016-01-01
Abstract
Durante alcune indagini condotte nel 1985 nel sito di Precista Krajinska fu rinvenuta una valva di croce-reliquiario, erratica. L’elemento metallico, preliminarmente riferito al IX-X secolo e attualmente esposto nel Museo di Bar, è risultato il reperto più antico tra quelli provenienti dal sito. In seguito alla pubblicazione di una monografia dedicata da Brigitte Pitarakis alle croci reliquiario pettorali metalliche è possibile tornare sull’argomento, richiamando confronti tipologici e contribuendo a incrementare la carta di distribuzione dei rinvenimenti. Il monastero di Precista Krajinska è uno dei più importanti dell’attuale Montenegro, ubicato sulle sponde del lago di Scutari, nei pressi della località di Ostros. Il monastero, la cui istituzione risalirebbe all’XI secolo, fu per un determinato periodo sede del metropolita di Zeta, prima di essere distrutto intorno la fine del XVI secolo.Purtroppo, trattandosi di un oggetto erratico non siamo in grado di affermare con certezza se la croce-reliquiario pettorale provenisse da una sepoltura, posta all’interno del grande edificio triconco, eventualmente ubicata in vicinanza dell’altare nell’area del quale parrebbe essere stata rinvenuta, o se invece fosse in origine conservata proprio nell’altare. Analogamente, appartenendo a una categoria di manufatti che potevano essere ereditati e utilizzati dalle generazioni successive, non può essere escluso che provenisse da contesti anche considerevolmente più tardi della datazione assegnabile al reperto. Ciò detto, nell’ottica di una diffusione su vasta scala, la provenienza certa dal sito e la natura monastica dello stesso costituiscono comunque un dato di cui tenere conto. Alla luce di quanto esposto nel contributo è possibile accostare la valva di croce-reliquiario pettorale proveniente dal contesto del monastero di Ostros ad esempi di area costantinopolitana e anatolica per quanto attiene la scelta del motivo iconografico rappresentato, la Vergine orante circondata da quattro figure entro cornici circolari. È possibile inoltre ipotizzare la presenza sulla valva mancante di un Cristo crocefisso, probabilmente con colobium. È infine presumibile la presenza di un originario appiccagnolo cilindrico, destinato al passaggio di una catena. In particolare, il reperto è direttamente rapportabile alla produzione seriale in tecnica mista di manufatti fusi in bronzo mediante matrici di diversa tipologia e rifiniti ad incisione, diffusa anche in area balcanica e in Europa Centrale, precisandone la collocazione cronologica al X-XI secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.