Fra le descrizioni medievali della città e del lago di Como, la presente ricerca interdisciplinare approfondisce con risultati originali e innovatori quelle di Fazio degli Uberti nelle Rime e nel fortunatissimo Dittamondo, descrizione quest’ultima già nota a inizio ‘500 al primo storico locale, Benedetto Giovio, fratello del più celebre Paolo. Proprio del Dittamondo nella ricchissima biblioteca di famiglia almeno dal ‘700 è sicuramente attestato un codice antico, assurto a gloria nazionale dopo la morte di Giambattista Giovio grazie alla ‘collazione’ fattane da Vincenzo Monti per l’edizione del poema progettata dal genero Giulio Perticari a Pesaro, ma da fine ‘800 considerato irraggiungibile o senz’altro perduto anche a causa di una descrizione inesatta e non autoptica come pergamenaceo. Analizzando le menzioni del Gioviano e i suoi passaggi di mano nelle varie spartizioni ereditarie si può dimostrare trattarsi dell’attuale quattrocentesco e cartaceo Braidense AC.X.30.
Il mito del Lario nel Medioevo I: l'anti-mito di Fazio degli Uberti (con appendice: Il codice del Dittamondo 'scoperto' da Vincenzo Monti nella biblioteca dei Giovio)
FASOLA, LIVIA
2008-01-01
Abstract
Fra le descrizioni medievali della città e del lago di Como, la presente ricerca interdisciplinare approfondisce con risultati originali e innovatori quelle di Fazio degli Uberti nelle Rime e nel fortunatissimo Dittamondo, descrizione quest’ultima già nota a inizio ‘500 al primo storico locale, Benedetto Giovio, fratello del più celebre Paolo. Proprio del Dittamondo nella ricchissima biblioteca di famiglia almeno dal ‘700 è sicuramente attestato un codice antico, assurto a gloria nazionale dopo la morte di Giambattista Giovio grazie alla ‘collazione’ fattane da Vincenzo Monti per l’edizione del poema progettata dal genero Giulio Perticari a Pesaro, ma da fine ‘800 considerato irraggiungibile o senz’altro perduto anche a causa di una descrizione inesatta e non autoptica come pergamenaceo. Analizzando le menzioni del Gioviano e i suoi passaggi di mano nelle varie spartizioni ereditarie si può dimostrare trattarsi dell’attuale quattrocentesco e cartaceo Braidense AC.X.30.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.