Studio osservazionale trasversale dei livelli di mindfulness e maturità dei meccanismi di difesa nell’ambito della patologia psichiatrica

È ormai riconosciuto come la psicopatologia si incardini nella disregolazione dei sistemi cognitivi e affettivi le cui funzioni attraversano le categorie standard della diagnosi psichiatrica. Mentre l’aspetto di regolazione emotiva e cognitiva è ampiamente studiato, i livelli di mindfulness e i meccanismi di difesa sono variabili ancora poco comprese in questo ambito; in particolare, non è noto come questi tratti si confrontino tra i diversi gruppi diagnostici. Allo scopo di indagare i livelli di tratto e di stato di mindfulness e il funzionamento dei meccanismi di difesa in un campione trasversale di individui afferenti presso l’U.O. II di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP), sono stati somministrati dei reattivi psicologici (MAAS; FFMQ-15; DMRS-SR-30) ed un questionario sociodemografico al campione di pazienti nel periodo compreso tra ottobre 2022 e gennaio 2023 (N=57). Sui dati sono state applicate analisi descrittive e di correlazione (SPSS 20.0; Rstudio). Dalle analisi descrittive emerge un campione con età media di 35 anni ca. (M: 35,21; ds:14,63), prevalentemente costituito da femmine (57,9%), con un livello di istruzione medio-alto e per la maggior parte con impiego (87,79%). Le diagnosi più frequenti del campione sono state: Disturbo Bipolare di tipo I (40,35%), Disturbi di personalità (14,04%) e Disturbo Depressivo Maggiore (10,53%). I risultati delle analisi correlazionali mostrano come i livelli di mindfulness (MAAS) correlino in modo moderato e negativo con il funzionamento globale dei meccanismi di difesa (r= -0,451; p < 0,01). Inoltre, i livelli di mindfulness (FFMQ) sono associati positivamente all’utilizzo dei meccanismi di difesa maturi (r=0,514; p < 0,01) e al funzionamento difensivo globale (r= 0,458; p < 0,01). In particolare, la componente del “Non Giudizio” (FFMQ) risulterebbe positivamente correlata con le difese mature (r=0,529; p <0,01) e negativamente con le strategie di difesa immature (r=-0,532; p <0,01).Questo studio presenta dei limiti tra cui l’utilizzo di soli strumenti self-report, l’autodichiarazione da parte dei pazienti rispetto alla propria diagnosi ed eventuale farmacoterapia associata, la scarsa numerosità del campione e la mancanza di un campione di controllo. Ciononostante, questo studio risulta essere il primo ad indagare sia il funzionamento dei meccanismi di difesa che le abilità di mindfulness in un campione di pazienti che soffrono di una malattia mentale; la ricerca in tale ambito permetterebbe una maggiore comprensione dei livelli di consapevolezza e gestione dei conflitti interiori note per favorire il benessere e il miglioramento dei sintomi psicopatologici.