I reperti (small finds) presentati appartengono a due distinte fasi di frequentazione della Rocca di Campiglia, corrispondenti rispettivamente alla seconda metà del XIII secolo ed alla prima metà del XIV, e rispecchiano attività diverse. Sono infatti presenti oggetti di uso personale realizzati in osso o corno, nonché oggetti di ornamento in metallo. I manufatti provengono dagli strati del fondo cieco della torre B, utilizzato come butto. Il deposito corrisponde al periodo III. 2 (seconda metà del XIII secolo), ossia l’ultima fase di frequentazione signorile, ed al periodo IV (fine del XIII secolo - prima metà XIV secolo), quando nella Rocca si insedia una guarnigione militare pisana. Il primo periodo è rappresentato da pochi oggetti in osso e corno e da un anello, oltre a ceramica e manufatti metallici diversi, fibbie di corsetti e calzature. Il secondo periodo è rappresentato da oggetti metallici (agnus dei, anello digitale, lamina bronzea) e da uno strumento musicale a fiato (flagioletto, flauto a becco). I reperti permettono di fornire indicazioni cronologiche e funzionali abbastanza precise, consentendo di ricondurre parte di essi, per lo più di uso femminile, alla vita quotidiana dei conti di Campiglia. Il resto degli oggetti, rinvenuti nelle stratigrafie successive, assieme a centinaia di punte per dardi di balestra, lamelle pertinenti a corazzine e un bacinetto, in parte forse appartennero ai militari di stanza nella rocca, o, trovati da costoro all’interno degli ambienti della torre B ed inutilizzabili, furono gettati nel fondo cieco dell’edificio. Tra questi, un caso particolare è rappresentato dall’agnus dei in lega metallica, il cui abbandono è suggestivo ricondurre ad una precisa volontà, in un periodo in cui il papa del quale ricorre il nome sull’oggetto, Giovanni XXII, fu scomunicato ed inviso ai ghibellini parteggianti per l’imperatore Ludovico il Bavaro.
Un Agnus Dei di Giovanni XXII e alcuni oggetti di uso personale e di ornamento
Riccardo BelcariPrimo
2003-01-01
Abstract
I reperti (small finds) presentati appartengono a due distinte fasi di frequentazione della Rocca di Campiglia, corrispondenti rispettivamente alla seconda metà del XIII secolo ed alla prima metà del XIV, e rispecchiano attività diverse. Sono infatti presenti oggetti di uso personale realizzati in osso o corno, nonché oggetti di ornamento in metallo. I manufatti provengono dagli strati del fondo cieco della torre B, utilizzato come butto. Il deposito corrisponde al periodo III. 2 (seconda metà del XIII secolo), ossia l’ultima fase di frequentazione signorile, ed al periodo IV (fine del XIII secolo - prima metà XIV secolo), quando nella Rocca si insedia una guarnigione militare pisana. Il primo periodo è rappresentato da pochi oggetti in osso e corno e da un anello, oltre a ceramica e manufatti metallici diversi, fibbie di corsetti e calzature. Il secondo periodo è rappresentato da oggetti metallici (agnus dei, anello digitale, lamina bronzea) e da uno strumento musicale a fiato (flagioletto, flauto a becco). I reperti permettono di fornire indicazioni cronologiche e funzionali abbastanza precise, consentendo di ricondurre parte di essi, per lo più di uso femminile, alla vita quotidiana dei conti di Campiglia. Il resto degli oggetti, rinvenuti nelle stratigrafie successive, assieme a centinaia di punte per dardi di balestra, lamelle pertinenti a corazzine e un bacinetto, in parte forse appartennero ai militari di stanza nella rocca, o, trovati da costoro all’interno degli ambienti della torre B ed inutilizzabili, furono gettati nel fondo cieco dell’edificio. Tra questi, un caso particolare è rappresentato dall’agnus dei in lega metallica, il cui abbandono è suggestivo ricondurre ad una precisa volontà, in un periodo in cui il papa del quale ricorre il nome sull’oggetto, Giovanni XXII, fu scomunicato ed inviso ai ghibellini parteggianti per l’imperatore Ludovico il Bavaro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.