Gli edifici religiosi costruiti durante i secoli centrali del Medioevo, spesso ubicati lungo il litorale o a mezza costa, contribuiscono assieme ai contemporanei castelli a connotare il paesaggio della Corsica, rappresentando il più evidente dato materiale dell’epoca. Nell’isola sono oltre duecento le chiese – cattedrali, pievi e suffraganee – con una datazione compresa tra i primi decenni dell’XI e il XIII secolo, più di un quarto delle quali con strutture in elevato. Si tratta di edifici in genere ad aula unica monoabsidata, costruiti con differenti materiali lapidei (calcare, graniti, serpentino, scisto, calcarenite) e diverse tecniche murarie, talora con elementi decorativi, concentrati nelle aperture e nelle absidi, altre volte in facciata e nei fianchi. Un impianto a tre navate è riservato alle cattedrali, ad alcune pievi e chiese urbane. Due gli esempi conservati di battistero entro edifici a sé stanti. Le prime importanti segnalazioni sullo stato di conservazione di alcune delle chiese còrse si devono a Prosper Mérimée, che nel 1839 visitò la Corsica in qualità di ispettore ai Monumenti storici. Alcuni di questi edifici furono dichiarati Monumenti storici negli anni Quaranta dell’Ottocento o tra gli anni Settanta ed Ottanta dello stesso secolo.
L’edilizia religiosa in Corsica tra XI e XIII secolo. Fortuna critica e aspetti materiali / L’architecture religieuse pendant les siècles centraux
Riccardo BelcariPrimo
2013-01-01
Abstract
Gli edifici religiosi costruiti durante i secoli centrali del Medioevo, spesso ubicati lungo il litorale o a mezza costa, contribuiscono assieme ai contemporanei castelli a connotare il paesaggio della Corsica, rappresentando il più evidente dato materiale dell’epoca. Nell’isola sono oltre duecento le chiese – cattedrali, pievi e suffraganee – con una datazione compresa tra i primi decenni dell’XI e il XIII secolo, più di un quarto delle quali con strutture in elevato. Si tratta di edifici in genere ad aula unica monoabsidata, costruiti con differenti materiali lapidei (calcare, graniti, serpentino, scisto, calcarenite) e diverse tecniche murarie, talora con elementi decorativi, concentrati nelle aperture e nelle absidi, altre volte in facciata e nei fianchi. Un impianto a tre navate è riservato alle cattedrali, ad alcune pievi e chiese urbane. Due gli esempi conservati di battistero entro edifici a sé stanti. Le prime importanti segnalazioni sullo stato di conservazione di alcune delle chiese còrse si devono a Prosper Mérimée, che nel 1839 visitò la Corsica in qualità di ispettore ai Monumenti storici. Alcuni di questi edifici furono dichiarati Monumenti storici negli anni Quaranta dell’Ottocento o tra gli anni Settanta ed Ottanta dello stesso secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.