La recente pronuncia a Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza n. 25191 udienza del 27 febbraio – depositata il 13 giugno 2014) enuncia con rigore ricostruttivo e chiarezza espositiva, le modalità e i limiti dell’intervento repressivo in materia di occultamento e reimpiego dei proventi generati dal delitto di cui all’art. 416-bis c.p., allorquando sia l’intraneo o il concorrente esterno a ricoprire il ruolo di soggetto attivo. L’analisi di questa dotta sentenza fornisce al giurista preziosi indicazioni ermeneutiche, ed apre a problematiche di prima importanza ed attualità, sia sul piano tecnico-giuridico che politico-criminale. Nello scritto che segue ci si propone di dar conto degli snodi principali di questa decisione, nel quadro dei contributi dottrinali e giurisprudenziali ritenuti più significativi, senza esimersi dal segnalare, in chiave critica, alcune questioni irrisolte o aperte dall’intervento del giudice di legittimità.

Il Punto e l'accapo sull'autoriciclaggio dei proventi delle consorterie criminali di stampo mafioso dopo le SS.UU. N. 2519 del 2014

AMORE N
2014-01-01

Abstract

La recente pronuncia a Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza n. 25191 udienza del 27 febbraio – depositata il 13 giugno 2014) enuncia con rigore ricostruttivo e chiarezza espositiva, le modalità e i limiti dell’intervento repressivo in materia di occultamento e reimpiego dei proventi generati dal delitto di cui all’art. 416-bis c.p., allorquando sia l’intraneo o il concorrente esterno a ricoprire il ruolo di soggetto attivo. L’analisi di questa dotta sentenza fornisce al giurista preziosi indicazioni ermeneutiche, ed apre a problematiche di prima importanza ed attualità, sia sul piano tecnico-giuridico che politico-criminale. Nello scritto che segue ci si propone di dar conto degli snodi principali di questa decisione, nel quadro dei contributi dottrinali e giurisprudenziali ritenuti più significativi, senza esimersi dal segnalare, in chiave critica, alcune questioni irrisolte o aperte dall’intervento del giudice di legittimità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1243934
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