Le ‘balze’ sono profonde voragini con pareti a picco visibili a nord ovest delle mura urbane di Volterra, all’esterno della porta San Francesco, originate da un’azione erosiva, causata dalle acque meteoriche, del terreno costituito da argille ricoperte da una piattaforma di sabbie e calcari arenacei. Fenomeni erosivi, distruzioni e perdite, trasferimenti, attività di ricostruzione hanno connotato la crescita della città in particolare tra il XII e il XIII secolo quando, sotto l’egida del vescovo prima e poi del Comune, furono avviati numerosi cantieri e gli edifici costruiti interessati da fasi di rifacimento e modifiche spesso precoci. A fronte di un contesto così delineato e del potenziale rappresentato dall’edilizia per la comprensione dei diversi fenomeni connessi alle trasformazioni urbane, e nonostante gli studi e le numerose opere di sintesi dedicati all’architettura medievale volterrana, restano ampi margini di discussione in merito alle soluzioni costruttive e alle modalità esecutive adottate, all’organizzazione dei cantieri, alle maestranze coinvolte. Sono queste le ragioni di un progetto dedicato all’edilizia medievale della città, comprensivo delle strutture residenziali, pubbliche e religiose presenti all’interno e all’esterno del circuito murario, nell’intento di delineare un quadro complessivo in termini di ‘ambienti tecnici’ tra secoli centrali e bassomedioevo. In particolare sono state prese in considerazione le diverse modalità osservate nel predisporre il materiale da costruzione, così come nell’approntare elementi destinati alla posa in opera nel contesto delle attività di cantiere, conducendo per campioni un’analisi dei litotipi e della litotecnica, delle tecniche murarie adottate, delle soluzioni costruttive, in rapporto a numerosi edifici e strutture di varia funzione, ubicati in diversi settori della città, e alle loro rispettive fasi.

Sulle ‘balze’. Archeologia delle architetture e litotecnica dell’edilizia medievale volterrana

Riccardo Belcari
Primo
2016-01-01

Abstract

Le ‘balze’ sono profonde voragini con pareti a picco visibili a nord ovest delle mura urbane di Volterra, all’esterno della porta San Francesco, originate da un’azione erosiva, causata dalle acque meteoriche, del terreno costituito da argille ricoperte da una piattaforma di sabbie e calcari arenacei. Fenomeni erosivi, distruzioni e perdite, trasferimenti, attività di ricostruzione hanno connotato la crescita della città in particolare tra il XII e il XIII secolo quando, sotto l’egida del vescovo prima e poi del Comune, furono avviati numerosi cantieri e gli edifici costruiti interessati da fasi di rifacimento e modifiche spesso precoci. A fronte di un contesto così delineato e del potenziale rappresentato dall’edilizia per la comprensione dei diversi fenomeni connessi alle trasformazioni urbane, e nonostante gli studi e le numerose opere di sintesi dedicati all’architettura medievale volterrana, restano ampi margini di discussione in merito alle soluzioni costruttive e alle modalità esecutive adottate, all’organizzazione dei cantieri, alle maestranze coinvolte. Sono queste le ragioni di un progetto dedicato all’edilizia medievale della città, comprensivo delle strutture residenziali, pubbliche e religiose presenti all’interno e all’esterno del circuito murario, nell’intento di delineare un quadro complessivo in termini di ‘ambienti tecnici’ tra secoli centrali e bassomedioevo. In particolare sono state prese in considerazione le diverse modalità osservate nel predisporre il materiale da costruzione, così come nell’approntare elementi destinati alla posa in opera nel contesto delle attività di cantiere, conducendo per campioni un’analisi dei litotipi e della litotecnica, delle tecniche murarie adottate, delle soluzioni costruttive, in rapporto a numerosi edifici e strutture di varia funzione, ubicati in diversi settori della città, e alle loro rispettive fasi.
2016
Belcari, Riccardo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1244068
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