Il rinvenimento, lo scavo e la documentazione delle singole fasi costruttive della chiesa del castello di Donoratico contribuiscono ad ampliare il quadro conoscitivo di presenza e caratteristiche architettoniche e tecniche degli edifici di culto nell’ambito della diocesi di Populoia-Massa, aggiungendo, in un contesto più ampio, un ulteriore esempio al novero delle chiese che presentano una icnografia biabsidata. La prima fase dell’edificio è riferibile al X secolo, quando fu realizzata la prima modesta costruzione ad aula unica, orientata a nord e monoabsidata. Durante l’XI secolo la chiesa fu ampliata sul lato destro assumendo un’icnografia biabsidata a due navate, forse separate da colonne. Nella seconda metà del XII secolo l’impianto precedentemente definito venne ampliato in facciata e l’edificio fu interessato da ulteriori rifacimenti, in particolare realizzando pilastri dai conci regolarmente squadrati su cui impostare una nuova copertura. Dopo alcuni limitati interventi e l’intensificarsi dell’utilizzo funerario nel corso dei secoli XIII e XIV, l’edificio cadde in progressiva rovina.

La chiesa biabsidata del castello di Donoratico e l’edilizia religiosa nella diocesi di Populonia-Massa

Riccardo Belcari
Primo
2004-01-01

Abstract

Il rinvenimento, lo scavo e la documentazione delle singole fasi costruttive della chiesa del castello di Donoratico contribuiscono ad ampliare il quadro conoscitivo di presenza e caratteristiche architettoniche e tecniche degli edifici di culto nell’ambito della diocesi di Populoia-Massa, aggiungendo, in un contesto più ampio, un ulteriore esempio al novero delle chiese che presentano una icnografia biabsidata. La prima fase dell’edificio è riferibile al X secolo, quando fu realizzata la prima modesta costruzione ad aula unica, orientata a nord e monoabsidata. Durante l’XI secolo la chiesa fu ampliata sul lato destro assumendo un’icnografia biabsidata a due navate, forse separate da colonne. Nella seconda metà del XII secolo l’impianto precedentemente definito venne ampliato in facciata e l’edificio fu interessato da ulteriori rifacimenti, in particolare realizzando pilastri dai conci regolarmente squadrati su cui impostare una nuova copertura. Dopo alcuni limitati interventi e l’intensificarsi dell’utilizzo funerario nel corso dei secoli XIII e XIV, l’edificio cadde in progressiva rovina.
2004
Belcari, Riccardo
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