Lo scavo dell’insediamento ricordato dal 715 come “vicus Wallari” e successivamente come Borgo San Genesio offre numerosi dati per la comprensione dei processi che portarono alla nascita e allo sviluppo di quei villaggi medievali che, posti lungo la grande viabilità e in aree di cerniera, diventarono nodi nei quali si concentrarono interessi economici e politici. Il luogo che ancora oggi ne conserva il toponimo, Podere San Genesio, si trova ai piedi delle prime colline sanminiatesi (San Miniato, Pisa), a 600 metri dal fiume Elsa e a 3 km dall’Arno. Nelle sue immediate vicinanze dovevano correre la strada di origine romana che univa Pisa a Firenze e la Francigena che, come è noto, dall’Alto Medioevo attraversava la Val d’Elsa. La chiesa di San Genesio e il sito in cui fu costruita sono stati oggetto di numerose campagne di scavo (2001-2018, 2023-2024), che hanno consentito di riportare alla luce, tra l’altro, le fondazioni dell’edificio e buona parte della cripta realizzata nell’XI secolo, poi modificata alla fine del secolo successivo. Nel 1248 il borgo fu distrutto dagli abitanti del castello di San Miniato. La chiesa fu invece risparmiata e iniziò ad essere spoliata solo tra il XIV secolo e la prima metà del successivo, finché, a partire dalla seconda metà del XV, l’area precedentemente occupata dall’edificio iniziò ad essere utilizzata per scopi agricoli. Nel contributo ci concentreremo sulla cripta della chiesa, trattando dell’assetto topografico, degli arredi e dei reperti alla luce dei risultati delle indagini archeologiche e dello studio correlato.
La cripta della pieve di Borgo San Genesio (secoli XI-XIII)
Riccardo Belcari;Federico Cantini
2024-01-01
Abstract
Lo scavo dell’insediamento ricordato dal 715 come “vicus Wallari” e successivamente come Borgo San Genesio offre numerosi dati per la comprensione dei processi che portarono alla nascita e allo sviluppo di quei villaggi medievali che, posti lungo la grande viabilità e in aree di cerniera, diventarono nodi nei quali si concentrarono interessi economici e politici. Il luogo che ancora oggi ne conserva il toponimo, Podere San Genesio, si trova ai piedi delle prime colline sanminiatesi (San Miniato, Pisa), a 600 metri dal fiume Elsa e a 3 km dall’Arno. Nelle sue immediate vicinanze dovevano correre la strada di origine romana che univa Pisa a Firenze e la Francigena che, come è noto, dall’Alto Medioevo attraversava la Val d’Elsa. La chiesa di San Genesio e il sito in cui fu costruita sono stati oggetto di numerose campagne di scavo (2001-2018, 2023-2024), che hanno consentito di riportare alla luce, tra l’altro, le fondazioni dell’edificio e buona parte della cripta realizzata nell’XI secolo, poi modificata alla fine del secolo successivo. Nel 1248 il borgo fu distrutto dagli abitanti del castello di San Miniato. La chiesa fu invece risparmiata e iniziò ad essere spoliata solo tra il XIV secolo e la prima metà del successivo, finché, a partire dalla seconda metà del XV, l’area precedentemente occupata dall’edificio iniziò ad essere utilizzata per scopi agricoli. Nel contributo ci concentreremo sulla cripta della chiesa, trattando dell’assetto topografico, degli arredi e dei reperti alla luce dei risultati delle indagini archeologiche e dello studio correlato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.