La Corte di Giustizia dell’Unione europea torna a pronunciarsi contro le prassi delle Amministrazioni nazionali volte a limitare il diritto alla detrazione dell’IVA da parte dell’acquirente coinvolto in un’operazione apparentemente elusiva. Nel richiamare le garanzie procedurali e processuali poste a tutela del contribuente in buona fede, tra le quali la corretta ripartizione dell’onere probatorio, i giudici europei assolvono – ancora una volta – al difficile compito di mantenere l’equilibrio tra la lotta all’elusione fiscale e la salvaguardia del principio di neutralità fiscale, presidiato dall’istituto della detrazione. La distribuzione dell’onere probatorio affermata dalla sentenza in oggetto suscita nuove riflessioni, alla luce della recente riforma del processo tributario introdotta in Italia dalla L. 130 del 2022.
Tra il diritto alla detrazione dell'IVA e l'onere della prova, vince il principio di neutralità
Stefania Scarascia Mugnozza
2024-01-01
Abstract
La Corte di Giustizia dell’Unione europea torna a pronunciarsi contro le prassi delle Amministrazioni nazionali volte a limitare il diritto alla detrazione dell’IVA da parte dell’acquirente coinvolto in un’operazione apparentemente elusiva. Nel richiamare le garanzie procedurali e processuali poste a tutela del contribuente in buona fede, tra le quali la corretta ripartizione dell’onere probatorio, i giudici europei assolvono – ancora una volta – al difficile compito di mantenere l’equilibrio tra la lotta all’elusione fiscale e la salvaguardia del principio di neutralità fiscale, presidiato dall’istituto della detrazione. La distribuzione dell’onere probatorio affermata dalla sentenza in oggetto suscita nuove riflessioni, alla luce della recente riforma del processo tributario introdotta in Italia dalla L. 130 del 2022.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.