Il saggio propone una rilettura dell’Amore molesto di Elena Ferrante a partire dall’analisi della prima persona narrante. In particolare, l’autrice si concentra sull’assenza effettiva della retrospezione e sullo stile consonante del racconto entro cui la persona narrante e quella agente si trovano a coincidere. Sulla base di questa analisi, il saggio mostra come il romanzo non configura una conciliazione col materno e la conquista di una identità femminile piena, come la stessa Ferrante ha suggerito, ma si chiuda piuttosto su una risoluzione mancata e la riaffermazione del dominio della madre.

Narrare senza presente: sull'"Amore molesto" di Elena Ferrante

Savettieri Cristina
2024-01-01

Abstract

Il saggio propone una rilettura dell’Amore molesto di Elena Ferrante a partire dall’analisi della prima persona narrante. In particolare, l’autrice si concentra sull’assenza effettiva della retrospezione e sullo stile consonante del racconto entro cui la persona narrante e quella agente si trovano a coincidere. Sulla base di questa analisi, il saggio mostra come il romanzo non configura una conciliazione col materno e la conquista di una identità femminile piena, come la stessa Ferrante ha suggerito, ma si chiuda piuttosto su una risoluzione mancata e la riaffermazione del dominio della madre.
2024
Savettieri, Cristina
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1256267
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