Il saggio prende in esame due personaggi dei Promessi Sposi, il dottor Azzecca-garbugli e il podestà di Lecco, che sono le figure di giuristi che si incontrano nel capolavoro di Alessandro Manzoni; il primo, un causidico intrallazzatore e imbroglione, il secondo un giudice prono alle istanze dei forti e insensibile alle ragioni della giustizia. Si ritiene che il Manzoni, nel tratteggiare questi personaggi, non abbia svolto una critica complessiva al mondo forense e giudiziario, ma abbia voluto ricordare al lettore che la Giustizia, quella vera, non può collocarsi in una dimensione esclusivamente umana, ma appartiene al trascendente.

«All’avvocato bisogna raccontar le cose chiare». Diritto comune e giuristi nel Seicento manzoniano dei Promessi Sposi

Landi Andrea
2024-01-01

Abstract

Il saggio prende in esame due personaggi dei Promessi Sposi, il dottor Azzecca-garbugli e il podestà di Lecco, che sono le figure di giuristi che si incontrano nel capolavoro di Alessandro Manzoni; il primo, un causidico intrallazzatore e imbroglione, il secondo un giudice prono alle istanze dei forti e insensibile alle ragioni della giustizia. Si ritiene che il Manzoni, nel tratteggiare questi personaggi, non abbia svolto una critica complessiva al mondo forense e giudiziario, ma abbia voluto ricordare al lettore che la Giustizia, quella vera, non può collocarsi in una dimensione esclusivamente umana, ma appartiene al trascendente.
2024
Landi, Andrea
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1258247
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