Tra le cifre distintive delle società contemporanee, segnate in modo profondo dall’avanzare non privo di problematicità dei processi di globalizzazione (Chomsky, 2017; Martell, 2011; Rampazi, 2020), possiamo annoverare l’intensificazione delle forme di mobilità e, tra queste, dei flussi migratori (Castles et al., 2014; Elliott & Urry, 2013; Recchi, 2013; Urry, 2007). Nel solco di questa tendenza si colloca il dibattito scientifico sulle emigrazioni qualificate: un dibattito particolarmente articolato che restituisce la complessità analitica del fenomeno e porta a registrare l’esistenza di movimenti di personale altamente qualificato profondamente diversi, sia per quanto concerne le motivazioni soggettive, che per quanto riguarda gli effetti di tali flussi in termini economici, politici e culturali. I problemi di interpretazione che questa specifica forma di migrazione pone sono riconducibili ai termini usati per rappresentare le dinamiche in atto: expat, brain drain, brain exchange e brain circulation (Beltrame, 2008; Brandi, 2001; Castles et al., 2014; Ette & Witte, 2021; Gaillard & Gaillard, 1997; Pastore & Tomei 2018). Sullo sfondo ci sono una serie di processi - politici, economici, culturali, sociali - riconducibili all’idea di Knowledge Society che prenderemo in esame in questo contributo, centrando l’attenzione sul contesto italiano, al fine di problematizzare adeguatamente i mutamenti in atto e coglierne le profonde ambivalenze e le intrinseche contraddittorietà.
Si fa presto a dire Knowledge Society
Gerardo Pastore
2024-01-01
Abstract
Tra le cifre distintive delle società contemporanee, segnate in modo profondo dall’avanzare non privo di problematicità dei processi di globalizzazione (Chomsky, 2017; Martell, 2011; Rampazi, 2020), possiamo annoverare l’intensificazione delle forme di mobilità e, tra queste, dei flussi migratori (Castles et al., 2014; Elliott & Urry, 2013; Recchi, 2013; Urry, 2007). Nel solco di questa tendenza si colloca il dibattito scientifico sulle emigrazioni qualificate: un dibattito particolarmente articolato che restituisce la complessità analitica del fenomeno e porta a registrare l’esistenza di movimenti di personale altamente qualificato profondamente diversi, sia per quanto concerne le motivazioni soggettive, che per quanto riguarda gli effetti di tali flussi in termini economici, politici e culturali. I problemi di interpretazione che questa specifica forma di migrazione pone sono riconducibili ai termini usati per rappresentare le dinamiche in atto: expat, brain drain, brain exchange e brain circulation (Beltrame, 2008; Brandi, 2001; Castles et al., 2014; Ette & Witte, 2021; Gaillard & Gaillard, 1997; Pastore & Tomei 2018). Sullo sfondo ci sono una serie di processi - politici, economici, culturali, sociali - riconducibili all’idea di Knowledge Society che prenderemo in esame in questo contributo, centrando l’attenzione sul contesto italiano, al fine di problematizzare adeguatamente i mutamenti in atto e coglierne le profonde ambivalenze e le intrinseche contraddittorietà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.