il saggio analizza il contributo dell'Italia allo sviluppo della politica sociale comunitaria. L'indagine si concentra sul periodo a cavallo tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, per giungere fino all'approvazione del primo Programma d'azione in materia sociale nel 1974. L'Italia si impegnò per la riforma del Fondo sociale e per la definizione di una politica comunitaria in tema di occupazione, con l'appoggio della Commissione, del Parlamento europeo, del comitato economico e sociale, della appena costituitaConfederazione europea dei sindacati. Il saggio mette in luce come il governo italiano abbi a dato prova di iniziativa e di continuità d'azione in sede comunitaria, ottenendo alcuni successi negoziali, che tuttavia non sempre corrisposero alle aspettative. nella commissione europea presieduta da franco Maria Malfatti l'Italia trovò indubbiamente un'utile sponda, ma furono di ostacolo al raggiungimento degli obiettivi desiderati lo scarso peso dei ministri italiani a Bruxelles, le ripetute prove di inefficienza dell'amministrazione pubblica italiana e soprattutto l'opposizione dei paesi più ricchi, in particolare la Germania, a destinare risorse significative alla politica sociale.
L'Italia e il difficile varo di una politica sociale europea negli anni Settanta
NERI, MARINELLA
2008-01-01
Abstract
il saggio analizza il contributo dell'Italia allo sviluppo della politica sociale comunitaria. L'indagine si concentra sul periodo a cavallo tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, per giungere fino all'approvazione del primo Programma d'azione in materia sociale nel 1974. L'Italia si impegnò per la riforma del Fondo sociale e per la definizione di una politica comunitaria in tema di occupazione, con l'appoggio della Commissione, del Parlamento europeo, del comitato economico e sociale, della appena costituitaConfederazione europea dei sindacati. Il saggio mette in luce come il governo italiano abbi a dato prova di iniziativa e di continuità d'azione in sede comunitaria, ottenendo alcuni successi negoziali, che tuttavia non sempre corrisposero alle aspettative. nella commissione europea presieduta da franco Maria Malfatti l'Italia trovò indubbiamente un'utile sponda, ma furono di ostacolo al raggiungimento degli obiettivi desiderati lo scarso peso dei ministri italiani a Bruxelles, le ripetute prove di inefficienza dell'amministrazione pubblica italiana e soprattutto l'opposizione dei paesi più ricchi, in particolare la Germania, a destinare risorse significative alla politica sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.