Nell’articolo si prendono in esame le dinamiche che hanno riguardato il sistema monetario toscano nella seconda metà del XVIII secolo fino alla riforma monetaria introdotta nel primo lustro dell’Ottocento durante il periodo del Regno d’Etruria. La graduale riduzione della bontà delle monete toscane, fenomeno peraltro che riguardò il numerario dell’intera penisola, non fu sufficiente ad arrestare la progressiva riduzione della monetazione da parte della Zecca di Firenze, causando inoltre la revoca dell’appalto della Zecca. La combinazione fra la rarefazione del circolante e l’aumento repentino del debito pubblico toscano negli ultimi anni del Settecento e nei primi anni del secolo successivo innescarono una crisi di fiducia nella moneta toscana che costrinse le autorità del Regno d’Etruria a varare una riforma monetaria. Tale riforma, attuata nel 1803, portò alla coniazione di una nuova moneta argentea contraddistinta da un titolo superiore. Il buon esito iniziale della riforma fu tuttavia inficiato dalla grave crisi commerciale causata dal Blocco continentale decretato da Napoleone, circostanza che, innescando una tesaurizzazione dei nuovi conii e la loro esportazione all’estero, ridusse nuovamente il circolante nel Regno.
Riforme e discussioni monetarie negli anni del Regno d’Etruria
CINI, MARCO
2008-01-01
Abstract
Nell’articolo si prendono in esame le dinamiche che hanno riguardato il sistema monetario toscano nella seconda metà del XVIII secolo fino alla riforma monetaria introdotta nel primo lustro dell’Ottocento durante il periodo del Regno d’Etruria. La graduale riduzione della bontà delle monete toscane, fenomeno peraltro che riguardò il numerario dell’intera penisola, non fu sufficiente ad arrestare la progressiva riduzione della monetazione da parte della Zecca di Firenze, causando inoltre la revoca dell’appalto della Zecca. La combinazione fra la rarefazione del circolante e l’aumento repentino del debito pubblico toscano negli ultimi anni del Settecento e nei primi anni del secolo successivo innescarono una crisi di fiducia nella moneta toscana che costrinse le autorità del Regno d’Etruria a varare una riforma monetaria. Tale riforma, attuata nel 1803, portò alla coniazione di una nuova moneta argentea contraddistinta da un titolo superiore. Il buon esito iniziale della riforma fu tuttavia inficiato dalla grave crisi commerciale causata dal Blocco continentale decretato da Napoleone, circostanza che, innescando una tesaurizzazione dei nuovi conii e la loro esportazione all’estero, ridusse nuovamente il circolante nel Regno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.